Originalmente inviato da
dementialsite
Credo di aver letto il maggior numero di "castronerie" in questa frase:
- è vero, conoscere l'inglese non serve a molto in informatica. Però aiuta non poco, soprattutto se la maggior parte della documentazione tecnica in proposito è scritta in quella lingua...
- se andrai avanti con gli studi, vedrai che non solo la matematica è strettamente correlata all'informatica, ma in alcuni casi diventa addirittura essenziale: per darti un esempio, l'algoritmo di cifratura noto come RSA non esisterebbe se non avesse una rigorosa dimostrazione matematica basata sulla teoria dei numeri primi
- anche la statistica, o meglio il calcolo delle probabilità, ha il suo ruolo: forse conoscerai l'algoritmo Quick Sort, la cui complessità - data alle superiori a scatola chiusa - è O(n log n). Dimostrerai all'università che questo è il valore di complessità con la distribuzione dell'input più casuale
Infine, vuoi una definizione di informatica senza elettronica? L'avevo scritta su un post cancellato... a quei tempi "Informatica" era la contrazione di "Informazione automatica" (rende meglio in inglese, "Informatics" era la contrazione di "Information automatics").
L'obiettivo della "Informatics" era quello di sviluppare dei meccanismi automatici (gli "automatics") che fossero in grado di elaborare dati validi (le "information") restituendo risultati ugualmente validi.
Il senso di "meccanismo automatico" comporta che non ci sia nessun intervento umano in questa elaborazione, se non nella programmazione iniziale e nell'immissione dell'input. E questo non implica assolutamente che tali meccanismi siano puramente elettronici, anzi: i primi elaboratori (per capirci, quelli a valvole) erano dei complessi circuiti elettrici, i loro antenati addirittura meccanici. Molti dei fondamenti della "informatica" sono tuttora solo teorici (perché poco realizzabili in pratica), come la macchina di Turing.
Stammi bene...