E' legge il provvedimento firmato dal ministro Urbani
Pirateria online e copie di cd, passa il decreto
Le norme saranno però modificate per la parte che riguarda gli scambi personali: «Bisogna reintrodurre lo scopo di lucro»
ROMA - Il decreto contro la pirateria online o la riproduzione non autorizzata di film e musica diventa legge. «Il Parlamento ha riconosciuto l'urgenza che il governo ha indicato come motivo del decreto legge» dice il ministro dei Beni e delle Attivitá culturali, Giuliano Urbani, che lo ha firmato. Molte le modifiche richieste al decreto che impone un regime molto restrittivo sulle copie non originali di video, film, cd musicali e file Internet, ma il provvedimento, così come è stato votato, non ne tiene conto. Urbani ha però garantito che le norme saranno modificate in alcune parti, inserendo un apposito articolo nel provvedimento annuale sugli interventi nel settore dei beni e delle attività culturali.
CASI INDIVIDUALI - Urbani sottolinea per esempio che per gli scambi interpersonali di file «c'è bisogno di una sperimentazione perchè siamo il primo paese europeo ad adottare misure simili». E proprio su queto ambito, che riguarda sia i file scaricati da Internet e le copie di cd per uso personale, si era aperta la battaglia dell'opposizione. «Il decreto contro la pirateria informatica è un decreto sbagliato nel metodo e nel merito - dice il senatore verde Fiorello Cortiana - perchè prevede il carcere per chi scarica un file mp3 o una film dalla rete, un bollino che di fatto bloccherebbe internet in Italia e una tassa sui cd, masterizzatori e software che soffocherà il nostro mercato dell'ICT.
Oggi, finalmente, abbiamo convinto anche il ministro Urbani che si è impegnato a presentare, in un articolo apposito, le necessarie correzioni nell'imminente provvedimento sui Beni culturali che dovrebbe essere presentato martedì». Dall'altra parte il ministro è tuttavia convinto che di misure antipriateria, in generale, «c'è molto bisogno. È evidente però la necessità linguistica di tornare alla locuzione originaria "per fini di lucro" sostituendo l'attuale "per trarne profitto". Il governo è impegnato a cambiare in questo senso formulazione. Accoglieremo le preoccupazioni che ci sono state presentate». Insomma, la norma nasce con un rigore totale anche per la «piccola pirateria» individuale su Internet. Ma dovrebbe inserire tra breve lo «scopo di lucro» come discrimine e confine tra i casi «tollerati» e l'industria del falso.