Un mese fa mi sono iscritto ad altervista ed ho creato un sito... beh, più che un sito, è una homepage con un link ad un forum.
Volevo creare uno spazio dove si potesse conversare di canzone d'autore.
Ho cercato tra le varie offerte in rete ed infine ho scelto Altervista.
Perché questa scelta?
Semplicemente perché da più parti Altervista è descritto come uno dei migliori servizi di hosting gratuito in rete.
Quando entriamo nella homepage di altervista e clicchiamo su "CHI SIAMO" ci vien fuori una bella paginetta che c'illustra le incredibili potenzialità di questo servizio.
Alla fine, però, ci avverte che tutto questo è reso possibile da "un'idea" rivoluzionaria... eccola:
Semplificando direi che l'idea è quella di poter decidere se e quale pubblicità vogliamo ospitare nelle nostre pagine. È naturale che se non arriva denaro da qualche parte la struttura non può sopravvivere ed è altrettanto naturale (veniamo anche ironicamente avvertiti) che Altervista adotti le strategie necessarie per "costringerci" ad ospitare la pubblicità.«(...)
Ma come possiamo offrire tutto questo?
L'idea di base è la rivoluzione del concetto stesso di pubblicità. I servizi di hosting gratuito, negli anni, ci hanno abituato ad una pubblicità passiva e invasiva, un elemento estraneo e poco controllabile che spesso finisce per scombinare i nostri layouts ed infastidire i naviganti.
Su AlterVista non funziona così. Non eliminiamo la pubblicità, in quanto cadrebbe anche la gratuità dell'offerta, ma la trasformiamo rendendola un elemento attivo e addirittura un vero e proprio servizio aggiuntivo
Il webmaster, a sua discrezione, potrà avvalersene o meno, e quindi ognuno potrà fare pubblicità come, dove, a cosa e se vorrà.
Chi si avvarrà della sponsorizzazione non solo si troverà a gestire le campagne pubblicitarie in autonomia, ma sarà anche partecipe del successo del proprio sito web dal punto di vista economico, proprio perchè percepirà un guadagno effettivo dalla pubblicità che potrà essere riconvertito in servizi aggiuntivi oppure recapitato a casa tramite vaglia o bonifico.
Una pubblicità simile, attiva e consapevole, dimostra inoltre di essere molto più efficace anche per l'inserzionista, i cui prodotti o servizi finiscono per essere pubblicizzati su siti di target affine.»
In linea del tutto teorica possiamo perfino sceglierci gli "sponsor" che riteniamo più idonei al nostro progetto, ma in realtà non è così in quanto i circuiti (e non già singoli sponsor) sono pochissimi e fra questi normalmente alcuni non "funzionano" o non sono momentaneamente disponibili.
In pratica io ho dovuto inserire "quel che passava il convento" ed in cambio non ho ottenuto gli altecents necessari alla sopravvivenza del mio forum.
Conclusione: Esistono realtà che (a mio avviso) molto meno ipocritamente ti offrono l'opportunità di crearti un forum senza illuderti di poter evitare i banner pubblicitari (l'unica opzione è: porno si o porno no), ma dove, in cambio di questa illusoria limitazione, io non mi vedo costretto a cliccare su banner che in realtà non m'interessano... solo allo scopo di raggranellare qualche altercent.
Sono, evidentemente, gli stessi inserzionisti che devono rendere attraente la loro sponsorizzazione: come del resto è sempre sato nel mondo della pubblicità.
Esempio: una TV privata mi offre un film gratuitamente in cambio d'interruzioni pubblicitarie: ok. Non mi è mai successo, però, che m'interrompessero la fruizione del film per non aver visitato questo o quel concessionario. Ma qui da Altervista, invece, avviene di peggio... non basta che io visiti il concessionario: pretendono che a farlo siano centinaia di persone, altrimenti niente film.
Non vorrei essere maligno, ma questa idea "rivoluzionaria" mi ha fatto tornare in mente alcune offerte di lavoro di quand'ero ragazzino.
Forse i più giovani non capiranno, ma chi ha intorno ai 40 anni ne avrà sentito sicuramente parlare.
Esistevano (non so se esistano ancora) pseudo aziende che "reclutavano" ragazzi in cerca di qualche lavoretto prospettandogli la possibilità di guadagnare molto di più che, ad esempio, andando a distribuire volantini pubblicitari. Ci proponevano di vendere cerotti e saponette nei posti più disparati, ma sempre per la strada, come ora son soliti fare alcuni extracomunitari o alcuni zingari.
Ovviamente non si vendeva quasi niente e di conseguenza non si guadagnava nulla.
Ma allora anche queste pseudo aziende non guadagnavano?
Sbagliato! Costoro guadagnavano e anche bene.
Perché? Semplicemente perché i ragazzi che provavano (e poi smettevano quasi subito) erano tantissimi: le mie 10 saponette vendute erano una miseria, ma 10 saponette per 1000 ragazzi fanno 10.000 saponette.
Spero di essere riuscito a spiegare il concetto.
Per ora mi fermo qui e spero che ne possa nascere un dibattito serio che possa, eventualmente, servire da stimolo a chi di dovere per rendere Altervista veramente appetibile e non, come è adesso, una sorta di bellissimo "miraggio".
Ciao a tutti.
Armando