E' stata come al solito spettacolare!!
qua potrete vedere un video della Rivista http://www.difesa.it/2giugno04/multi...iugno04_mq.wmv
da qui potrete vedere le foto che ho scattato
http://wwwwwwww8.altervista.org/2giugno.htm
E' stata come al solito spettacolare!!
qua potrete vedere un video della Rivista http://www.difesa.it/2giugno04/multi...iugno04_mq.wmv
da qui potrete vedere le foto che ho scattato
http://wwwwwwww8.altervista.org/2giugno.htm
QuotoOriginalmente inviato da warbeastshorde
Ciao
i carri armati fanno scenografia no?
se è per quello, anche le ballerine di samba desnude del carnevale di rio 8)Originalmente inviato da texilee
però, dai, che messaggio diamo a far sfilare dei carri armati per la festa della Repubblica? Già all'estero ci pigliano tutti a pesci in faccia
Originalmente inviato da cranvideos
premettendo che per me il due giugno non e' la festa della ''repubblica'' e che lo festeggio solo per che' e' la giornata dove tutta l'italia si stringe attorno alle sue FORZE ARMATE,
il tuo messaggio e' completamente fuori luogo... fosse per quelli che la pensano come voi dovrebbero sfilare anche quelli del gay pride!! :D
Senti, fingo di non cogliere la provocazione, è evidente che con gente come te è impossibile parlare. Ma almeno ti rendi conto di quanto sei ridicolo o cosa? Chi è contro la guerra sarebbe gay secondo te? Allora anche Alessandra Mussolini è lesbica, stando a quello che scrivi tu. Non capisco perché tu debba insultare OGNI VOLTA chiunque la pensi diversamente da te. E il 2 giugno caro il mio fascistone saputello, da che mondo è mondo per l'Italia è la festa della Repubblica, che ti piaccia o no. Come il 25 aprile è la festa della Liberazione e il 1° maggio quella dei lavoratori.Originalmente inviato da foroitalico
quale???Senti, fingo di non cogliere la provocazione
perche'? chi l'ha detto.. sei te che non esprimi chiaramente il tuo pensieroè evidente che con gente come te è impossibile parlare.
poi sono io che offendo... per me sei te che hai la coda di paglia!Ma almeno ti rendi conto di quanto sei ridicolo o cosa?
allora non hai capito proprio nulla... HO SOLO AFFERMATO CHe quelli che la pensano come te piuttosto che far sfilare i nostri militari farebbero sfilare cani e porciChi è contro la guerra sarebbe gay secondo te?
non credo proprio.. ma che ti dice la testa??Allora anche Alessandra Mussolini è lesbica, stando a quello che scrivi tu.
ma per te un insulto cos'è???Non capisco perché tu debba insultare OGNI VOLTA chiunque la pensi diversamente da te.
per me un insulto e' una parola o atto offensivo;un' ingiuria, oppure un oltraggio. Dove ho oltraggiato la la tua persona???????????
Invece di fare le vittime rispondetemi !!!
Sempre meglio la festa della repubblica che la festa dove si esaltano assassini , briganti e carnefici !!E il 2 giugno caro il mio fascistone saputello, da che mondo è mondo per l'Italia è la festa della Repubblica, che ti piaccia o no.
poi.. 25 aprile ... liberazione da chi .. da cosa????? Dal nazi fascismo????????
neanche vi rispondo..perche' tutto cio' con la parata c'entra poco ;ti dico una cosa sola : se c'e' qualcuno che ha vinto la guerra in italia sono stati gli americani... te lo dice un camerata! I partigiani , tanto festeggiati , e decorati ammazzavano solo la gente! ... anche gli americani fecero tante porcherie.. ma loro almeno potavano una divisa , e facevano capo ad una loro bandiera... i partigiani che facevano?? assassinavano alle spalle , e agivano in borghese , al buio come i vermi!
Ora chiudete til topic, perche' ho offeso qualcuno o perche' sto facendo discorsi razzisti....
Psss, ti ricordo sottovoce solo una piccola cosa sull'amico americano:
gli americani ci hanno dato aiuti per la ricostruzione solo a patto che il comunismo non fosse mai presente al potere in Italia, bell'amico uno stato che determina in base ai propri interessi l'assegnazione di aiuti umanitari e le sorti politiche di un paese libero e il cui popolo e' sovrano...
Ti voglio raccontare un'altra cosa che forse ti sei dimenticato, ma te la dico come al solito piano piano che magari poi muori di infarto nel sentirti dire certe cose:
gli americani hanno lasciato che il nord italia rimanesse in mano al tuo amato Mussolini e alle truppe tedesche e non hanno avanzato volutamente.
Se ne sono rimasti buoni buoni nel sud italia facendo arrivare di tanto in tanto qualche aiuto ai partigiani del nord e aspettando che fossero loro a vedersela con le truppe fasciste e naziste.
Non avevano alcun interesse ad andare nel nord italia e se ne sono stati buoni buoni laddove il fascismo era poco organizzato e decisamente facile da sconfiggere con poche perdite e poco dispendio di energie e questo chiunque conosca un minimo la storia dell'avanzamento americano in Italia lo riconosce.
Bell'amico quello che se ne rimane dove gli interessi sono piu' forti e che detta le sorti politiche di un paese libero a suon di aiuti umanitari.
Spero tu non sia morto d'infarto, di aneddoti carini come questi ce ne sarebbero alcuni milioni da raccontarti, ma tanto erano i partigiani stupratori e barbari...
Non c'e' bisogno di negare che fatti decisamente poco puliti li abbiano compiuti anche i partigiani, la resistenza e' pur sempre guerra e in guerra (USA docet) certe cose volenti o nolenti accadono. Da li' a dire che tutti i partigiani fossero stupratori, assassini, etc, etc senza alcun riscontro storico mi sembra decisamente un'azzardo e un'offesa piuttosto grave verso chi ha deciso, per i motivi piu' vari, di aderire ad un modello di vita in cui un regime come il fascismo non era la strada da seguire.
P.S: Per il gay pride ti consiglio di passare per milano OGGI. Io purtoppo questa volta non riusciro' ad esserci, ma ci sarei andato volentieri.
Originalmente inviato da bannerxp
vai a studiare... comprati almeno un bignami...
ma hai mai sentito parlare della linea gustav della linea sigfrid e della linea adolf hitler???
...
Guarda, lasciamo perdere che non ne vale nemmeno la pena discutere.
ps: non so voi, ma uno che ad un post sulla parata del 2 giugno dove mi domando l'utilità di far sfilare carri armati per la festa della repubblica risponde che dovrei sfilare al gay pride mi dà l'idea di risposta ridicola.
cmq finiamola qui che ripeto, non ne vale la pena, ci sono troppi pregiudizi e un discorso un minimo serio è impossibile che salti fuori.
Sul Bignami mi sa che hai studiato solo tu qui dentro, io studio su libri e critiche un po' piu' approfondite.
Comunque molto interessanti le tue osservazioni, soprattutto ben argomentate...
Ah, mi permetto solo di ricordarti il Piano Marshall e le condizioni imposte dagli americani all'Italia per l'erogazione degli aiuti economici.
E con questo la smetto visto l'incapacita' totale al dialogo e l'assoluta mancanza di correttezza e di onesta' intellettuale.
Per forza, Mussolini era un imbecille(del tipo Molto Rumore per Nulla) e l'esercito fascista era ridicolo. Figurati che gli inglesi arrivarono con la flotta fino a Genova senza incontrare nessuno.Originalmente inviato da foroitalico
Però gli americani non furono affrontati dai fascisti, in quanto i fascisti se la prendono con i più deboli e adulano i più forti.I partigiani , tanto festeggiati , e decorati ammazzavano solo la gente! ... anche gli americani fecero tante porcherie.. ma loro almeno potavano una divisa , e facevano capo ad una loro bandiera... i partigiani che facevano?? assassinavano alle spalle , e agivano in borghese , al buio come i vermi!
Anch'io disprezzo i partigiani, dall'immagine che mi sono fatto leggendo la letteratura della reistenza, in particolare Fenoglio.
Mi dispiacerebbe, visto che per una volta sono d'accordo con te.Ora chiudete til topic, perche' ho offeso qualcuno o perche' sto facendo discorsi razzisti....
Però, nonostante la parata sia bella come dici te, a me l'arma e l'esercito italiano fanno ridere, senza offesa: molta scena e poca sostanza.
Originalmente inviato da foroitalico
ce ne sarebbe da dire... ma non voglio usare un pugno d'argilla per sfondare specchi di realtà.
comunque concordo che la parata militare è una un po un controsenso essendo una festa della repubblica, ma si sa da che mondo e mondo, come gli animali mostrano i denti e s'ingrossano di fronte ad un simile, cosi le nazioni danno queste palesi manifestazioni di supremazia e preparazione.
Sono convinto pero che il servizio militare, sebbene per molti sia perfettamente inutile perchè altro non è che gettare soldi(di mantenimento e di mancata produzione) e un anno della vita, per alcuni sia uno strumento di "correzione" (se cosi si puo definire fare uscire da un tunnel una persona) abbastanza efficace.
detto questo detto tutto.
io invece stimo tantissimo i partigiani, quelli veri, e adoro Fenoglio! [parere personale... scusa ma dovevo dirlo perchè ci tengo troppo!]Originalmente inviato da Tabboz
e le parate secondo sono un'inutile sfoggio di... del niente che ci sta dietro![sempre secondo me medesima personalmente...]
Se hai letto Fenoglio, tui sarai resa conto di quante persone meschine stavano nei partigiani(almeno i badogliani... )
Originalmente inviato da avel
leggiti questo libro, e' scritto da un partigiano...
...leggi , leggi... quanto erano carucci i partigiani....
...
poi sono i fascisti quelli che fanno apologia di reato............
Originalmente inviato da bannerxp
quoto in pieno!!!
Guarda, se vuoi ti posso solo dire di andarti a leggere questo sito ( http://www.anpi.it/ ) o qualunque altro sito fatto da partigiani e figli di partigiani e storici che si occupano di storia di quell'epoca.
E' inutile che continui a controbattere in questo modo, se vuoi posso citarti un buon numero di libri di fascisti e neo fascisti che descrivono mussolini come un poco di buono assolutamente incapace di governare un paese, letteratura esiste di tutti i tipi e che racconta tutto e il contrartio di tutto.
Detto questo tu continui ad evitare di rispondere ad una domanda che io ritengo fondamentale e che tu hai sempre ignorato con ridicola cialtronaggine: quali erano le condizioni imposte dagli americani ad un paese libero e vincitore di una guerra per ottenere i fondi del piano marshall?
A me basta che pubblicamente tu ammetta che, dati storici e documenti alla mano, gli americani imposero all'italia una serie di condizioni che ne limitavano l'autonomia e la liberta' (prima tra tutte l'assoluta necessita' che non ci fossero comunisti al potere) e che queste condizioni fanno letteralmente schifo perche' imposte ad uno stato libero ed autonomo quale era l'italia nel dopoguerra da un paese alleato (gli usa) che ci aveva obbligati ad entrare in una guerra contro i nazisti con un'esercito alla deriva eprivo di armamenti e di comandanti.
L'amico americano si fa forte dei propri soldi per condizionare interi stati liberi e lo ha fatto in passato. Se per te un elemento del genre puo' essere considerato un'amico....
Detto qeusto tornerei all'argomento da cui si e' partiti, la sfilata celodurista di forze armate il due giugno. Assolutamente ridicoli e fuori luogo, non abbiamo soldi per concedere assistenza sanitaria gratuita per tutti o un'istruzione decente e impegnamo miliardi in armi supercostose e ultratecnologiche da donare per lo piu' in modo gratuito, alla causa degli usa... ed in piu' ce ne vantiamo anche...
Adesso pero' veramente la smetto di rispondere, tu hai una tua visione delle cose e porti il discorso solo dove sai che puoi avere un certo qual consenso tipico del venditore di fumo, appena cerco di farti ragionare nello specifico o ti chiedo di riportare dati mi parli dei partigiani (senza peraltro citare casi specifici e quindi darmi la possibilita' di fornire una mia visione degli avvenimenti storici in causa). Ti ripeto che sono il primo ad ammettere che alcuni casi poco onerevoli ci sono stati anche nella storia della resistenza, ma di qui a dire che tutti i partigiani erano assassini o stupratori mi sembra ce ne passi.
Mi sembra invece decisamente piu' immediato poter dire che l'ideologia stessa del fascismo proponeva l'uso della violenza come mezzo per sopraffare e che tale ideologia e' stata ampiamente applicata sia con stupri, sia con violenze, deportazioni e quant'altro. Prova a negare questo se vuoi, ti ricordo solo, prendendolo a caso tra i milioni di esempi dell'epoca, un certo manifesto degli scienziati fascisti (conosciuto anche con il nome di manfiesto della razza) che in modo cosi' atroce e privo di fondamenti recitava
Questo era il decalogo fortemente voluto da Mussolini sulla razza che determino' una serie di violenze inimmaginabili soprattutto su ebrei e popolazioni romLe razze umane esistono.
Esistono grandi razze e piccole razze.
Il concetto di razza è puramente biologico.
La popolazione dell'Italia è nella sua maggioranza di origine ariana e la sua civiltà è ariana.
Non c'è stato apporto di masse ingenti di uomini in epoca storica. La composizione razziale di oggi è la stessa di quella di 1000 anni fa. Gli italiani di oggi rimontano a famiglie che abitano l'Italia da almeno 1000 anni.
Esiste ormai una razza pura italiana.
E' tempo che gli italiani si proclamino razzisti.
C'è una netta distinzione fra i mediterranei d'Europa da una parte (occidentali) e gli orientali e gli africani dall'altra.
Gli ebrei non appartengono alla razza italiana.
I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non devono essere alterati in alcun modo.
Questi sono FATTI, sono scritti, sono parte l'ideologia ufficaile del fascismo non parole al vento, sono state fatte rispettare con estrema violenza e con un numero mostruoso di soprusi.
E questi non sono casi isolati, ma sono ben radicati, a differenza di qualsiasi cosa si possa dire dei partigiani, nell'ideologia stessa del fascismo.
Anche se condivido quanto dici, bannerxp, è meglio che apri un topic a parte per una discussione sulle ideologie politiche del XX secolo.
QUESTA MERDA DOVE L'HAI TROVATA??? E ora ti metti te a fare il fascismo??Le razze umane esistono.
Esistono grandi razze e piccole razze.
Il concetto di razza è puramente biologico.
La popolazione dell'Italia è nella sua maggioranza di origine ariana e la sua civiltà è ariana.
Non c'è stato apporto di masse ingenti di uomini in epoca storica. La composizione razziale di oggi è la stessa di quella di 1000 anni fa. Gli italiani di oggi rimontano a famiglie che abitano l'Italia da almeno 1000 anni.
Esiste ormai una razza pura italiana.
E' tempo che gli italiani si proclamino razzisti.
C'è una netta distinzione fra i mediterranei d'Europa da una parte (occidentali) e gli orientali e gli africani dall'altra.
Gli ebrei non appartengono alla razza italiana.
I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non devono essere alterati in alcun modo.
ma da quando in qua siamo ariani???
ORA TI SCRIVO IO UN PO' DI COSETTE COMUNISTELLO CHE NON SEI ALTRO!
tu riporti il sito dei PARTIG-ANI ...
MA UN SITO CHE DICE esalta degli assassini ( CON TANTO DI MEDAGLIA )... come gli autori dell' eccidio di via rasella... COME FA AD ESISTERE??
I PARTIG-ANI DICONOOPPURE...Carla Capponi
Nata a Roma il 7 dicembre 1918, morta il 24 novembre 2000, Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Studentessa di Legge, subito dopo l’8 settembre 1943 partecipò coraggiosamente alla Resistenza romana, divenendo presto vice comandante di una formazione operante a Roma e in provincia. Nell’ottobre del 1943 per procurarsi un’arma (i suoi compagni dei GAP gliela negavano, perché preferivano riservare alle donne funzioni di appoggio), ruba la pistola a un milite della Gnr, che si trovava vicino a lei in un autobus superaffollato. Nella primavera del 1944 è tra gli organizzatori e gli esecutori dell’attentato di via Rasella contro un contingente dell’esercito tedesco. L’attentato fu poi preso dai nazisti a pretesto per la feroce strage delle Fosse Ardeatine.
Riconosciuta partigiana combattente con il grado di capitano, è stata decorata di Medaglia d’Oro al Valore Militare per aver partecipato, si legge tra l’altro nella motivazione, "alle più eroiche imprese nella caccia senza quartiere che il suo gruppo di avanguardia dava al nemico annidato nella cerchia abitata della città di Roma". Più volte parlamentare del PCI, membro della Commissione Giustizia nei primi anni settanta, ha fatto parte fino all'ultimo del Comitato di presidenza dell’ANPI. Recentemente aveva pubblicato, per i tipi de "il Saggiatore", un volume sull’attività dei GAP a Roma dal titolo "Con cuore di donna".
Rosario Bentivegna
Nato a Roma il 22 giugno 1922, medico
Già negli anni del liceo fu un attivo antifascista. Con Leonardo Jannaccone, Corrado Nourian e Nino Baldini costituì, infatti, nel 1939, un gruppo detto di "unificazione marxista", che attirò presto l’attenzione della polizia fascista. Arrestato nel 1941, dopo la scarcerazione Bentivegna aderì nel 1943 al Partito comunista. Con l’armistizio e la formazione dei Gruppi di azione patriottica, fu tra i più valorosi protagonisti della Resistenza, sia a Roma (assalto a militari tedeschi in piazza Barberini, attacco ad un corteo fascista in via Tomacelli) che nella zona della Casilina, dove comandò formazioni partigiane. Il 23 marzo del 1944 con Carla Capponi (che sarebbe poi stata sua moglie), fu tra gli autori dell’attentato di via Rasella, che mise fuori combattimento 32 soldati delle SS e che fu il pretesto per la strage delle Fosse Ardeatine. Pochi mesi dopo la liberazione della Capitale, Bentivegna decise di continuare la sua lotta contro i nazifascisti in Jugoslavia e in Montenegro. Rientrato in Italia dopo la conclusione del conflitto, questo valoroso combattente (che per un paio d’anni fu anche redattore del giornale l’Unità, prima di riprendere gli studi e di dedicarsi alla professione di medico), è stato sottoposto per le sue imprese di partigiano a numerosi processi, dai quali è uscito sempre assolto per la legittimità delle sue azioni.
SONO TUTTI ASSASSINI!!!!!!!!!!!!!!!!1
LEGGI.. LEGGI..
CHI VOLLE LA GUERRA CIVILE E PERCHE'?
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L'IMBOSCATA DI VIA RASELLA Ma questa era guerra?
Ivaldo Giaquinto
Nella ricorrenza del venticinquesimo anniversario della fondazione dei Fasci di combattimento, avvenuta a Milano il 23 marzo 1919, un gruppo del movimento clandestino di resistenza romano preparò e attuò un temerario attentato contro i tedeschi, che ebbe tragiche conseguenze di sangue per la popolazione romana e scosse profondamente la coscienza nazionale.
Il 23 marzo 1944 alle ore 15 circa, nell'interno della città aperta di Roma, in pieno centro storico, in via Rasella, all'altezza di palazzo Tittoni, mentre passava un reparto di 156 uomini della 11a Compagnia del Reggimento "Bozen", comandato dal maggiore Helmut Dobbrick - che da quindici giorni era solito percorrere quella strada per rientrare in caserma dopo le esercitazioni - scoppiava una bomba a miccia ad alto potenziale collocata in un carrettino per la spazzatura urbana, confezionata con 18 chilogrammi di esplosivo frammisto a spezzoni di ferro. La tremenda esplosione causò la morte di trentadue militari tedeschi e di due civili italiani di cui un bambino di dieci anni.
Subito dopo lo scoppio una squadra di appoggio, che sostava tra via del Boccaccio e via del Traforo, lanciava delle bombe a mano contro la coda del reparto per disorientare i militari e quindi si dileguava verso via dei Giardini allontanandosi rapidamente dalla zona.
Coloro che presero parte all'azione furono: Rosario Bentivegna che, travestito da spazzino, trasportò la bomba con la carretta; Franco Calamandrei, che si tolse il berretto per indicare a Bentivegna che il reparto aveva imboccato via Rasella e che la miccia per l'esplosione doveva essere accesa; Carla Capponi, che aspettava Bentivegna all'angolo di via delle Quattro Fontane; e poi Carlo Salinari, Pasquale Balsamo, Guglielmo Blasi, Francesco Cureli, Raoul Falciani, Silvio Serra e Fernando Vitagliano. Questi giovani (tra i 20 e i 27 anni) facevano parte di uno dei tanti gruppi denominati di Azione Patriottica (Gap) e dipendevano dalla Giunta militare, emanazione del Comitato di Liberazione Nazionale (Cln), di cui erano responsabili Giorgio Amendola (comunista), Riccardo Bauer (azionista) e Sandro Pertini (socialista). L'ordine di eseguire l'imboscata di via Rasella, preparata nei minimi particolari da Carlo Salinari, fu dato dai responsabili della Giunta militare. Successivamente Bauer e Pertini dichiararono di non essere stati preventivamente informati e che l'ordine venne dato da Amendola a loro insaputa. Amendola stesso, qualche tempo dopo, confermò la versione, rivendicando a se stesso la responsabilità di aver dato ai "gappisti" l’ordine operativo per l'attentato.
La sera del 26 marzo i giornali pubblicarono il testo del comunicato ufficiale germanico. In uno stile freddo, burocratico, la cittadinanza romana viene a sapere che: "Nel pomeriggio del 23 marzo 1944 elementi criminali hanno eseguito un attentato con lancio di bombe contro una colonna tedesca di polizia in transito per via Rasella. In seguito a questa imboscata trentadue uomini della polizia tedesca sono stati uccisi e parecchi feriti. La vile imboscata fu eseguita da comunisti-badogliani. Sono ancora in atto indagini per chiarire fino a che punto questo fatto è da attribuirsi ad incitamento anglo-americano. Il Comando tedesco è deciso a stroncare l'attività di questi banditi scellerati. Il Comando tedesco ha perciò ordinato che per ogni tedesco ammazzato dieci comunisti-badogliani saranno fucilati: quest'ordine è stato eseguito".
Processo Kappler. Tribunale Militare di Roma, 20 luglio 1948. Momento drammatico di alta tensione in aula quando, nel corso dell'udienza, esce dal pubblico una voce straziante di donna che investe violentemente Rosario Bentivegna presente in aula in qualità di testimone: "Assassino, codardo! Ho la mia creatura alle Fosse Ardeatine, perché non ti sei presentato, vigliacco?". È un’invettiva che esce dal cuore lacerato di una madre. Scottante, crudele. Essa pone il problema morale della guerriglia e solleva un dubbio atroce: si poteva evitare la rappresaglia dei tedeschi? In altre parole, se i responsabili materiali dell'attentato si fossero presentati, il Comando tedesco avrebbe ugualmente deciso la rappresaglia?
Il presidente del Tribunale, gen. Euclide Fantoni, pone la domanda a uno dei protagonisti presenti, Rosario Bentivegna, appunto. Il teste risponde che la presentazione degli attentatori non fu esplicitamente richiesta dai tedeschi. “Se ci fosse stata - afferma - mi sarei presentato". E aggiunge: "la colonna tedesca costituiva un obiettivo militare. Facevano rastrellamenti e operavano arresti. Erano soldati. Ho avuto l'ordine di attaccarli e li ho attaccati".
"No, - ribatte Kappler - l’eccidio avrebbe potuto essere evitato se si fosse presentato l'attentatore o se fosse venuta un'offerta della popolazione. D’altra parte, da mesi erano affissi manifesti per gli attentati con l'indicazione della rappresaglia da uno a dieci".
"No, - dice l'accusa - i manifesti di cui parla l'imputato Kappler erano stati affissi due mesi prima e lasciati esposti per soli due giorni".
Il punto da chiarire, quindi, non era tanto quello di sapere se la rappresaglia ci sarebbe stata oppure no. Era noto alle autorità politiche e amministrative, e a larga parte della popolazione, che ad ogni attentato le rappresaglie c'erano sempre, puntualmente. Quello che bisognava appurare era se un avviso, un comunicato fosse stato diramato dal Comando tedesco agli esecutori dell'attentato per invitarli a presentarsi onde evitare una strage di persone innocenti. Come abbiamo visto dagli atti del processo, Bentivegna lo esclude. Ma Domenico Anzaldi di Roma, in una lettera al settimanale "Panorama" (n. 414 del 28 marzo 1974) afferma: "Senza voler entrare nella polemica sulle responsabilità della strage delle Fosse Ardeatine, desidero testimoniare che la sera dell'attentato di via Rasella è stato affisso sui muri di Roma, e io l'ho letto, un manifesto preannunciante che il Comando tedesco avrebbe fatto uccidere dieci «comunisti badogliani» per ogni militare tedesco morto" .
In una intervista Bentivegna dichiara: "Non credo che se mi fossi costituito la rappresaglia non sarebbe avvenuta..." ("Oggi" n. 52 del 24 dicembre 1946).
Ma due avvenimenti tragicamente analoghi a quello di via Rasella, al contrario di quello sublimati dall'olocausto di quattro innocenti, mettono in una luce diversa l’affermazione di Bentivegna. Quello di Palidoro, in provincia di Roma, avvenuto nel settembre 1943, è noto. Avendo i tedeschi catturato ventidue ostaggi per consumare su di essi la rappresaglia in seguito allo scoppio di una bomba nella locale caserma, il vicebrigadiere dei Carabinieri, Salvo d'Acquisto, con grande eroismo e coraggio si presentò al Comando tedesco dichiarandosi, sebbene innocente, autore dell'attentato. Venne fucilato, ma col suo sacrificio salvò la vita di ventidue innocenti che stavano per essere fucilati; medaglia d'oro al valor militare. Meno noto è quello di Fiesole, in provincia di Firenze, svoltosi nell'agosto 1944. Tre carabinieri della locale stazione - Vittorio Marandola, Alberto La Rocca e Fulvio Sbarretti - per salvare le vite di dieci innocenti ostaggi si presentarono ai nazisti che li fucilarono immediatamente contro un muro dell'albergo Aurora; medaglie d'oro al valor militare.
Dice Bentivegna: "La colonna tedesca costituiva un obiettivo militare. Facevano rastrellamenti e operavano arresti. Erano soldati. Ho avuto l'ordine di attaccarli e li ho attaccati". Al processo Kappler si apprese, invece, che il reparto di 156 militari preso di mira dai "gappisti" romani non era di truppe combattenti, ma era formato da riservisti altoatesini che non operavano rastrellamenti e arresti ma erano destinati a compiti di ordine pubblico, compatibili con le norme che regolavano il funzionamento della città aperta di Roma.
In un giornale di Milano, nell'edizione romana del 19 febbraio 1978, in un servizio dal titolo: "Parla uno dei partigiani di via Rasella per l'attentato del 23 marzo 1944", Pasquale Balsamo sottolinea: "È stata universalmente riconosciuta una azione di guerra". Il Tribunale Militare di Roma, che il 20 luglio 1948 condannò Kappler all'ergastolo, pur stigmatizzando duramente il massacro perpetrato alle Cave Ardeatine, sia per la sua sproporzione che per l'inaudita crudeltà e ferocia usata verso le inermi e innocenti vittime, trattate peggio delle bestie da mattare, dovette prendere atto che, secondo il diritto internazionale (art. I della Convenzione dell'Aia del 1907), l’attentato di via Rasella fu un fatto illegittimo. Chi invece considerò l'imboscata di via Rasella "un'azione legittima di guerra" fu la Magistratura ordinaria, che con sentenza della Corte di Cassazione dell' 11 maggio 1957 non accolse le richieste di risarcimento avanzate dai parenti delle vittime, già respinte dal Tribunale e dalla Corte d'Appello civili di Roma, e sentenziò definitivamente che ogni attacco contro i tedeschi costituiva un “atto di guerra". In seguito, l’attentato fu sempre rivendicato come azione di guerra da tutte le autorità dello Stato.
La condanna all'ergastolo inflitta a Kappler dalla Magistratura militare fu invocata non per la rappresaglia seguita all'azione di via Rasella; non per aver fatto uccidere dieci italiani per ognuno dei trentadue "tedeschi" morti in via Rasella, eseguendo un ordine superiore, ma per il delitto di omicidio volontario per aver fatto fucilare 15 persone in più: 335 anziché 320. Dieci per il trentatreesimo militare altoatesino deceduto successivamente in ospedale (senza aver ricevuto specifico ordine dal gen. Maeltzer, suo superiore diretto), e cinque per errore contabile sul numero delle persone contenuto in una lista delle vittime designate. Nella condanna fu anche considerato il reato di requisizione arbitraria di beni per avere, nel settembre del 1943, estorto agli ebrei romani 50 chilogrammi di oro.
Scrive Jo Di Benigno nel suo libro "Occasioni mancate": "Era ormai cosa nota a tutti che per ogni tedesco ucciso, dieci italiani venivano sacrificati. L'attentato di via Rasella non ha nulla di glorioso".
Ripa di Meana scrive sull'organo clandestino della Resistenza "L'ltalia nuova" del 4 aprile 1944: "Per Roma intera la deplorazione dell'attentato fu unanime; perché assolutamente irrilevante ai fini della guerra contro i tedeschi nella quale il nostro paese è impegnato; perché insensato, dato che il maggior danno ne sarebbe certamente derivato alla popolazione italiana; per quell'ampio senso di umanità che distingue noi latini e che non si estingue neppure durante gli orrori di una guerra e per il quale ogni inutile strage non può trovare la sua giustificazione nell'odio ma solo nella necessità".
Alla onesta imparziale ricostruzione che Ivaldo Giaquinto ha scritto per "Volontà", desideriamo aggiungere qualche nota a seguito di quanto s'è detto nella ricorrenza del cinquantenario di quel triste episodio. Soprattutto desideriamo evidenziare gli sforzi che qualcuno, come lo scrittore Paolo Volponi, fa ancora nel tentativo di giustificare l'attentato di via Rasella per levarsi dallo stomaco il peso di tanti morti innocenti. Scrive ("Corriere della sera" del 25 marzo 1994) Volponi: “L'agguato di via Rasella è stato quindi un vero e proprio atto di guerra, coraggioso e ben condotto", concludendo "Nessun soldato ha mai dovuto provare la necessità di espiare per le morti seminate in battaglia": ma quale microscopica mistificazione, quale vera presa in giro è mai questa. Soldato è quello in divisa, è quello che si riconosce e in battaglia si trova di fronte a un soldato nemico a sua volta in divisa, e i due sono uno contro l'altro, cioè tu cerchi di prevalere su di me ed io cerco di fare altrettanto su di te.
L'assassino invece è in abiti borghesi e ti ammazza perché tu non sai che è un assassino, altro che "morti seminate in battaglia"! Del resto, sullo stesso quotidiano milanese (23 marzo 1994), Sergio Quinzio è stato in proposito molto chiaro: "Se i tedeschi infierirono - scrive - con una rappresaglia al di là dei limiti imposti dalla legge di guerra, gli attentatori, facendo saltare un reparto di soldati tedeschi non impegnati in combattimento, compiendo cioè un'azione più dimostrativa che di reale portata militare e sapendo bene la sproporzione che avrebbe avuto la rappresaglia, avrebbe dovuto, se proprio avessero deciso in quel modo, uscire allo scoperto e pagare il prezzo della loro azione con la loro vita". Coraggiosamente, invece, gli attentatori fuggirono subito e si tennero ben nascosti, lasciando che i tedeschi uccidessero - come era stato previsto in precedenza in casi del genere - centinaia di innocenti, ma non come scrive "Sette" del 24 marzo 1994 perché "colpevoli soltanto di essere italiani" bensì vittime inconsapevoli degli attentatori come lo erano stati, senza possibilità di difendersi, i 35 altoatesini del reparto tedesco obbiettivo degli attentatori.
Le centinaia di morti, altoatesini compresi, dovrebbero pesare sulla coscienza soprattutto del principale protagonista dell’episodio, invece Rosario Bentivegna - per questa...gloriosa azione addirittura decorato di medaglia d 'argento - oggi docente di medicina del lavoro non esita a dichiarare che rifarebbe tutto.
Adesso il quotidiano di lingua tedesca "Dolomiten" parlando di via Rasella scrive di "un'azione insensata sul piano politico e su quello militare... e come ogni altro atto di viltà, essa rappresenta tutt'altro che un attestato di gloria per la Resistenza italiana". E "L'Osservatore romano", a sua volta, condannando l'azione già cinquant'anni fa scriveva essersi trattato di "una manovra politicamente e militarmente insensata...e di una diretta sfida a Pio Xll". Nel giugno del 1980 Marco Pannella si chiedeva pubblicamente se i morti di via Rasella fossero da attribuire alla necessità della guerra partigiana o non piuttosto al tornaconto del partito comunista. Pannella in quell'occasione si chiedeva testualmente: "Quale fu la verità di via Rasella? È vero che gran parte dei quadri antifascisti e anche comunisti non direttamente organizzati dal PCI, che lo stesso comando ufficiale della Resistenza romana erano contrari all'ipotesi dell'azione terroristica e furono contrari ai comportamenti successivi dei dirigenti del PCI? Come mai l'argomento è rimasto tabù anche per gli storici democratici?".
È l'eroico (?) Bentivegna, cercando di giustificare la sua viltà nel libro da lui scritto "Achtung Banditen! Roma 1944" ha affermato "era nostro dovere non presentarci a un bando del nemico che ci avesse offerto la vita degli ostaggi in cambio della nostra", quanto dire "meglio che muoiano loro che noi".
Meno disonesto Amendola che "non riusciva a liberarsi dalla sensazione di una responsabilità personale" perché, ricordando l'episodio recentemente ha scritto Silvio Bertoldi, "lo avevano deciso i comunisti del CLN, con l'assenso del loro leader Giorgio Amendola ".
Alla onesta imparziale ricostruzione che Ivaldo Giaquinto ha scritto per "Volontà", desideriamo aggiungere qualche nota a seguito di quanto s'è detto nella ricorrenza del cinquantenario di quel triste episodio. Soprattutto desideriamo evidenziare gli sforzi che qualcuno, come lo scrittore Paolo Volponi, fa ancora nel tentativo di giustificare l'attentato di via Rasella per levarsi dallo stomaco il peso di tanti morti innocenti. Scrive ("Corriere della sera" del 25 marzo 1994) Volponi: “L'agguato di via Rasella è stato quindi un vero e proprio atto di guerra, coraggioso e ben condotto", concludendo "Nessun soldato ha mai dovuto provare la necessità di espiare per le morti seminate in battaglia": ma quale microscopica mistificazione, quale vera presa in giro è mai questa. Soldato è quello in divisa, è quello che si riconosce e in battaglia si trova di fronte a un soldato nemico a sua volta in divisa, e i due sono uno contro l'altro, cioè tu cerchi di prevalere su di me ed io cerco di fare altrettanto su di te.
L'assassino invece è in abiti borghesi e ti ammazza perché tu non sai che è un assassino, altro che "morti seminate in battaglia"! Del resto, sullo stesso quotidiano milanese (23 marzo 1994), Sergio Quinzio è stato in proposito molto chiaro: "Se i tedeschi infierirono - scrive - con una rappresaglia al di là dei limiti imposti dalla legge di guerra, gli attentatori, facendo saltare un reparto di soldati tedeschi non impegnati in combattimento, compiendo cioè un'azione più dimostrativa che di reale portata militare e sapendo bene la sproporzione che avrebbe avuto la rappresaglia, avrebbe dovuto, se proprio avessero deciso in quel modo, uscire allo scoperto e pagare il prezzo della loro azione con la loro vita". Coraggiosamente, invece, gli attentatori fuggirono subito e si tennero ben nascosti, lasciando che i tedeschi uccidessero - come era stato previsto in precedenza in casi del genere - centinaia di innocenti, ma non come scrive "Sette" del 24 marzo 1994 perché "colpevoli soltanto di essere italiani" bensì vittime inconsapevoli degli attentatori come lo erano stati, senza possibilità di difendersi, i 35 altoatesini del reparto tedesco obbiettivo degli attentatori.
Le centinaia di morti, altoatesini compresi, dovrebbero pesare sulla coscienza soprattutto del principale protagonista dell’episodio, invece Rosario Bentivegna - per questa...gloriosa azione addirittura decorato di medaglia d 'argento - oggi docente di medicina del lavoro non esita a dichiarare che rifarebbe tutto.
Adesso il quotidiano di lingua tedesca "Dolomiten" parlando di via Rasella scrive di "un'azione insensata sul piano politico e su quello militare... e come ogni altro atto di viltà, essa rappresenta tutt'altro che un attestato di gloria per la Resistenza italiana". E "L'Osservatore romano", a sua volta, condannando l'azione già cinquant'anni fa scriveva essersi trattato di "una manovra politicamente e militarmente insensata...e di una diretta sfida a Pio Xll". Nel giugno del 1980 Marco Pannella si chiedeva pubblicamente se i morti di via Rasella fossero da attribuire alla necessità della guerra partigiana o non piuttosto al tornaconto del partito comunista. Pannella in quell'occasione si chiedeva testualmente: "Quale fu la verità di via Rasella? È vero che gran parte dei quadri antifascisti e anche comunisti non direttamente organizzati dal PCI, che lo stesso comando ufficiale della Resistenza romana erano contrari all'ipotesi dell'azione terroristica e furono contrari ai comportamenti successivi dei dirigenti del PCI? Come mai l'argomento è rimasto tabù anche per gli storici democratici?".
È l'eroico (?) Bentivegna, cercando di giustificare la sua viltà nel libro da lui scritto "Achtung Banditen! Roma 1944" ha affermato "era nostro dovere non presentarci a un bando del nemico che ci avesse offerto la vita degli ostaggi in cambio della nostra", quanto dire "meglio che muoiano loro che noi".
Meno disonesto Amendola che "non riusciva a liberarsi dalla sensazione di una responsabilità personale" perché, ricordando l'episodio recentemente ha scritto Silvio Bertoldi, "lo avevano deciso i comunisti del CLN, con l'assenso del loro leader Giorgio Amendola ".
AGGIUNGO...
Questa mappa l'ho trovata navigando per il web con l'intenzione di trovare qualcosa di utile ai fini di questa sezione, ma purtroppo nel mondo esiste e soprattutto resiste, l'idea del comunismo che meno gli si addice...
Alcuni esempi di di innocenti barbaramente trucidati dagli eroici partigiani
in Italia
Agosto 1944: le sorelle Benericetti di 14 e 19 anni [Olga e Pasqualina] mentre si accingevano
alla ricerca del cadavere del padre assassinato dal C.N.L. vennero catturate e uccise non
prima di essere state orrendamente seviziate: alla più giovane venne conficcato un chiodo
da tempia a tempia rendendola cieca.
I colpevoli [denunciati]: l'ex sindaco di Faenza Pietro Ferrucci e l'operaio Luigi Tinti di Imola comandante reparto partigiano Pietro Gualandi.
--------------------------------------------------------------------------------
23 Marzo 1945: Cave dei Predil, Dino Perpignano, Pasquale Ruggiero, Domenico Del Vecchio, Lino Bertogli, Antonio Ferro, Adelmino Zilio, Fernando Ferretti, Ridolfo Calzi, Pietro Tognazzo, Michele Castellano, Primo Amenici, Attilio Franzon, 12 Carabinieri giovanissimi vengono catturati dai partigiani comunisti Italiani e slavi.
Dopo aver consumato una minestra a base di sodacaustica e sale nero... tra indicibili supplizie furono condotti a piedi nudi a Malga Sala.
Al Perpignano venne conficcato un uncino al calcagno e issato a testa in giù dopo aver subito violenza sessuale.
Gli altri, dopo supplizi e violenze sessuali animalesche vennero colpiti a morte con i picconi, ad alcuni Carabinieri furono asportati i genitali e conficcati in bocca, altri furono devastati a colpi di picconi.
All'Amenici venne aperto il petto e conficcata nel cuore la foto dei suoi 5 figli.
--------------------------------------------------------------------------------
30 Aprile 1945: PEDESCALA [VI], 63 civili uccisi per rappresaglia dai tedeschi.
La rappresaglia fu la conseguenza di 2 vili agguati alle truppe tedesche in ritirata, il primo il 26/4/45, il secondo sempre nella stessa data fu ancora più grave poichè nonostante il lascia passare del CNL e degli americani ottenuto dai tedeschi in ritirata, caddero mentre marciavano verso la Germania in una vile imboscata che causò molte vittime.Nonostante gli appelli i responsabili dei vili agguati sulla truppa in ritirata i partigiani non si fecero vivi e assistettero al massacro di innocenti.
Nel 1983 gli abitanti di PEDESCALA rifiutarono la Medaglia d'Argento al Valor Militare tra i tanti cartelli uno eloquente e sacrosanto: "COLPIRONO E SCAPPARONO".... eroismo partigiano.
--------------------------------------------------------------------------------
Maggio 1945: una squadra di partigiani preleva dalla propria abitazione una madre con
i suoi due figli [Studenti].
Tutti e tre furono assassinati perchè colpevoli di essere figli di un Repubblicano.
[Dalla Gazzetta del Lunedì 9 luglio 1997]
--------------------------------------------------------------------------------
2 Maggio 1945: Revine Lago [TV], i fratelli sarnanesi Helios e Pieluigi Testi, vengono trucidati dai partigiani nonostante la resa del reparto Btg "M" IX Settembre
--------------------------------------------------------------------------------
4 Maggio 1945: ore 23:40 partigiani della Div. D'Assalto Garibaldi Liguria S.Bonfante guidati da Gismondi Massimo e Mimmo Semeria prelevano e trucidano 26 detenuti delle carceri di Imperia, tra cui un ragazzino di 17 anni [Maccario Ernani] e diversi ultra sessantenni.
--------------------------------------------------------------------------------
10 Maggio 1945: Pieve di Cento, i partigiani prelevano a distanza di 2 giorni i 7 fratelli Govoni, Dino, Emo, Augusto, Ida, Marino, Giuseppe, Primo.
Seviziati e poi massacrati a colpi di roncole, vanghe, zappe l'11 Maggio, la mattina del 12, i partigiani seviziarono nuovamente i 7 fratelli che giacevano a terra rantolando per il massacro del giorno prima poi li seppellirono alcuni dei quali ancora vivi in una fossa anticarro.
Stesso trattamento fu riservato a Bonora Alberto, Bonora Cesarino, Bonora Ivo,
Bonora Ugo, Bonvicini Alberto, Caliceti Giovanni, Malaguti Giacomo, Mattioli Guido, Pancaldi Guido, Testoni Vinicio.
Il processo si risolse con l'applicazione dell'amnistia.
--------------------------------------------------------------------------------
Notte tra il 12 ed il 13 Maggio 1945: Vercelli, i partigiani prelevano e massacrano a guerra terminata 51 fascisti dallo stadio comunale, 24 di questi vengono condotti a Vercelli, in un casermone adiacente l'ospedale ed adibito ai malati di mente.
Questi ultimi vengono barbaramente seviziati, massacrati a colpi di mattoni, torturati ed addirittura per un camerata le atroci sevizie terminano con un'impalatura su una baionetta.
Le grida di doloro giungono ad un prete che tornerà per vari anni sul luogo dello
scempio a pregare ma non riuscirà a trovare i corpi che, dopo essere stati allineati
e schiacciati più volte da un camion guidato da un partigiano, verranno occultati.
Unico testimone della tragedia un camerata che fintosi morto si trascinò lontano da quel luogo maledetto.
Per i partigiani nessun provvedimento.
Mandante della strage: dottor silvio ortona tuttora residente a Torino.
Per ulteriori informazioni visitate la pagina del sito del MSFT sez. Vercelli.
--------------------------------------------------------------------------------
7 Luglio 1945: A Schio, nella provincia di Vicenza, 3 partigiani si introducono nel carcere
dove sono detenuti 99 persone fra uomini e donne in attesa di processo e uccidono 53 uomini ferendone oltre 20.
I mandanti: Gino Piva - Ruggero Maltauro
--------------------------------------------------------------------------------
B. fu ausiliaria nella Repubblica Sociale Italiana:
Era all'epoca una ragazzina, non aveva ucciso nessuno, non aveva fatto del male a nessuno,
la sua unica "colpa" fu quella di combattere per un Ideale in cui credeva fermamente.
Fu catturata dai partigiani il 25 aprile.
"Mi usarono in dieci, forse in venti. Il tempo non esisteva più.
Una volta mi tennero ferma come se dovessi essere crocefissa, in due mi bloccavano le braccia, in altri due le gambe.
Poi questi ultimi mi costrinsero ad aprirmi e, come una bestia dell'inferno, avanzò un loro compagno ubriaco che entrò selvaggiamente dentro di me. [...]
La guerra era finita.
Mi violentarono lo stesso. [...] divenati il loro orinatoio [...] venivano a vuotarsi sull'ausiliaria B. [...]
Eravamo allineate in ginocchio sui ciottoli del cortile e li rivedo ancora, i partigiani con
il mitra a tracolla, sbottonarsi e cercare nei pantaloni i resti di quella che era stata la virilità del maschio. [...]
Volevano farceli baciare. [...]
Ma quando fu il mio turno, mi venne voglia di
vomitare e mi limitai a sputarci sopra. [...]
Mi fecero rotolare su e giù a calci ...".
[Ringrazio Controstoria per questo documento]
--------------------------------------------------------------------------------
Valdobbiadene: elenco degli assassinati dai barbari partigiani durante le "radiose giornate":
BECCE Cav. Luigi pensionato, 74 anni, ed il figlio Luigi prelevati da casa e assassinati
dopo atroci sevizie il 04/05/1945.
CECCARELLI, commissario prefettizio morto in consegueza di sevizie e torture preaticate durante la detenzione dal 30/04 al 04/05/1945.
LAZZAROTTO Alessandri, dopo una detenzione di 3 giorni, fu torturato nell'asilo di Miane, ucciso il 03/05/1945 alle 17 nel cimitero di Miane.
MARCOLIN Luigi, PORETTI Michele, RUBINATO Vittorio.
CIMIONI Pietro, agente diziario fu assassinato dopo aver subito lunghi giorni di tortura.
VALLERA Antonio, insegnante elementare morto tra i tormenti e le torture durante la detenzione. VERONAZZO Giuseppe, studente, torturato ed assassinatoil 04/05/1945.
PELLEGRINI Antonio, invalido, morto in seguito a torture.
NICOLA Antonio, impiegato, morto in seguito a torture.
FRANCESCHINI Marino, militare della Xa MAS, torturato e rinchiuso in una caserma della zona di Saccol. Finito mediante scoppio di mina il 06/05/1945.
Stessa fine per: GIANNETTO Giuseppe, FALCO Sebastiano, APRILE Vittorio,
GIBERTONI Euro, MAESTRINI Sergio, PINESCHI Leopoldo, SERVETTI Mario,
CAPPELARO Leo, SIMEONI Italo.
--------------------------------------------------------------------------------
Nella fossa comune del cimitero di Valdobbiadene sono state rinvenute oltre
40 salme di fascisti o presunti tali, militari della RSI; purtroppo non sono state
ancora identificate. Ad ogni modo si aggiungono ai seguenti martiri di Valdobbiadene
assassinati nella totale indifferenza non solo delle leggi di guerra ma anche e soprattutto di quelle divine e morali.
CAVALLIN Anterio, elettricista, assassinato.
FERRUZZI Dr. Aldo, impiegato presso la Cnfla, assassinato sulla strada.
SARTORI Olivo, orfano di guerra, prelevato in casa e assassinato in montagna.
MERCURI Danilo, impiegato, assassinato sulla strada.
PATTINI Ileana, 16 anni, figlia di PATTINI Ampalio, impiegato, assassinata con il padre sulla strada.
SCOPEL Romeo, assassinato in montagna.
ZILLI Agostino, contadino, assassinato.
DE MARCHI Giuseppe, calzolaio morto in seguito alle ferite.
MOZZETTO Luigia, assassinata.
BARTOLIN Romolo, bracciante agricolo, assassinato.
MALACART Italo, prelevato ed assassinato in montagna.
BARTOLIN Orlando, contadino, assassinato insieme alla sorella Maria Zelinda.
DE MARTIN CANNA, stagnino, assassinato in montagna.
CRIVELLOTTI ITALO, 16 anni, prelevato e assassinato in montagna.
DE BENEDICTIS Paolo, MORELLI Francesco, RUBINO Ettore, DE RIVA Giuseppe,
BERNOCCHI Giovanni, tutti militari della Xa Mas tranne l'ultimo. operaio meccanico.
--------------------------------------------------------------------------------
Avrei potuto continuare a lungo, riempire pagine e pagine con centinaia di racconti pieni di orrori, sevizie e torture... penso pero' che siano sufficienti questi orribili episodi... d'altronde basta visitare qualsiasi cimitero militare della R.S.I. e osservare le date apposte sulle croci bianche: la stragrande maggioranza di esse portano scolpita una data posteriore alla fine della guerra a testimonianza dell'ingiustificata mattanza.
Dimenticare l'essenza del comunismo significa principalmente chiudere gli occhi davanti alla verità. Il muro di silenzio e di omertà costruito intorno a questa diabolica e distruttiva ideologia è ormai crollato.
I crimini perpetrati sotto i simboli di falce e martello si sono rivelati i più mostrusi e i più numerosi della storia dell'umanità.
censurato
ECCO UNO DEI PASSATEMPI PREFERITI DEI PARTIGIANI...
chiunque piò usare il forum, certe immagini e meglio non postarle!
makpaolo
Ultima modifica di makpaolo : 07-06-2004 alle ore 16.45.15
e ti sembra giusto che i tedeschi ammazzavano 10 comunisti badogliani per ogni tedesco morto???... va bene che il comunismo ha fatto i suoi morti ma non metterti a difendere i tedeschi della seconda guerra mondiale....
QUELLA ERA UNA LEGGE DI GUERRA , TUTTA ROMA LA CONOSCEVA , ME L'HA CONFERMATO ANCHE MIA NONNA!!!
C'RANO MANIFESTI DA TUTTE LE PARTI.
SECONDO POI
DEI TEDESCHI ME NE FREGO
SAPETE SOLO TIRARE IN MEZZO I TEDESCHI QUANDO NON AVETE PIU' NULLA DA DIRE!!!
LEGGETE SOPRA QUELLO CHE HANNO FATTO I CRIMINALI PARTIGIANI!!
Alcuni esempi di di innocenti barbaramente trucidati dagli eroici partigiani
in Italia
Agosto 1944: le sorelle Benericetti di 14 e 19 anni [Olga e Pasqualina] mentre si accingevano
alla ricerca del cadavere del padre assassinato dal C.N.L. vennero catturate e uccise non
prima di essere state orrendamente seviziate: alla più giovane venne conficcato un chiodo
da tempia a tempia rendendola cieca.
I colpevoli [denunciati]: l'ex sindaco di Faenza Pietro Ferrucci e l'operaio Luigi Tinti di Imola comandante reparto partigiano Pietro Gualandi.
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23 Marzo 1945: Cave dei Predil, Dino Perpignano, Pasquale Ruggiero, Domenico Del Vecchio, Lino Bertogli, Antonio Ferro, Adelmino Zilio, Fernando Ferretti, Ridolfo Calzi, Pietro Tognazzo, Michele Castellano, Primo Amenici, Attilio Franzon, 12 Carabinieri giovanissimi vengono catturati dai partigiani comunisti Italiani e slavi.
Dopo aver consumato una minestra a base di sodacaustica e sale nero... tra indicibili supplizie furono condotti a piedi nudi a Malga Sala.
Al Perpignano venne conficcato un uncino al calcagno e issato a testa in giù dopo aver subito violenza sessuale.
Gli altri, dopo supplizi e violenze sessuali animalesche vennero colpiti a morte con i picconi, ad alcuni Carabinieri furono asportati i genitali e conficcati in bocca, altri furono devastati a colpi di picconi.
All'Amenici venne aperto il petto e conficcata nel cuore la foto dei suoi 5 figli.
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30 Aprile 1945: PEDESCALA [VI], 63 civili uccisi per rappresaglia dai tedeschi.
La rappresaglia fu la conseguenza di 2 vili agguati alle truppe tedesche in ritirata, il primo il 26/4/45, il secondo sempre nella stessa data fu ancora più grave poichè nonostante il lascia passare del CNL e degli americani ottenuto dai tedeschi in ritirata, caddero mentre marciavano verso la Germania in una vile imboscata che causò molte vittime.Nonostante gli appelli i responsabili dei vili agguati sulla truppa in ritirata i partigiani non si fecero vivi e assistettero al massacro di innocenti.
Nel 1983 gli abitanti di PEDESCALA rifiutarono la Medaglia d'Argento al Valor Militare tra i tanti cartelli uno eloquente e sacrosanto: "COLPIRONO E SCAPPARONO".... eroismo partigiano.
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Maggio 1945: una squadra di partigiani preleva dalla propria abitazione una madre con
i suoi due figli [Studenti].
Tutti e tre furono assassinati perchè colpevoli di essere figli di un Repubblicano.
[Dalla Gazzetta del Lunedì 9 luglio 1997]
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2 Maggio 1945: Revine Lago [TV], i fratelli sarnanesi Helios e Pieluigi Testi, vengono trucidati dai partigiani nonostante la resa del reparto Btg "M" IX Settembre
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4 Maggio 1945: ore 23:40 partigiani della Div. D'Assalto Garibaldi Liguria S.Bonfante guidati da Gismondi Massimo e Mimmo Semeria prelevano e trucidano 26 detenuti delle carceri di Imperia, tra cui un ragazzino di 17 anni [Maccario Ernani] e diversi ultra sessantenni.
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10 Maggio 1945: Pieve di Cento, i partigiani prelevano a distanza di 2 giorni i 7 fratelli Govoni, Dino, Emo, Augusto, Ida, Marino, Giuseppe, Primo.
Seviziati e poi massacrati a colpi di roncole, vanghe, zappe l'11 Maggio, la mattina del 12, i partigiani seviziarono nuovamente i 7 fratelli che giacevano a terra rantolando per il massacro del giorno prima poi li seppellirono alcuni dei quali ancora vivi in una fossa anticarro.
Stesso trattamento fu riservato a Bonora Alberto, Bonora Cesarino, Bonora Ivo,
Bonora Ugo, Bonvicini Alberto, Caliceti Giovanni, Malaguti Giacomo, Mattioli Guido, Pancaldi Guido, Testoni Vinicio.
Il processo si risolse con l'applicazione dell'amnistia.
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Notte tra il 12 ed il 13 Maggio 1945: Vercelli, i partigiani prelevano e massacrano a guerra terminata 51 fascisti dallo stadio comunale, 24 di questi vengono condotti a Vercelli, in un casermone adiacente l'ospedale ed adibito ai malati di mente.
Questi ultimi vengono barbaramente seviziati, massacrati a colpi di mattoni, torturati ed addirittura per un camerata le atroci sevizie terminano con un'impalatura su una baionetta.
Le grida di doloro giungono ad un prete che tornerà per vari anni sul luogo dello
scempio a pregare ma non riuscirà a trovare i corpi che, dopo essere stati allineati
e schiacciati più volte da un camion guidato da un partigiano, verranno occultati.
Unico testimone della tragedia un camerata che fintosi morto si trascinò lontano da quel luogo maledetto.
Per i partigiani nessun provvedimento.
Mandante della strage: dottor silvio ortona tuttora residente a Torino.
Per ulteriori informazioni visitate la pagina del sito del MSFT sez. Vercelli.
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7 Luglio 1945: A Schio, nella provincia di Vicenza, 3 partigiani si introducono nel carcere
dove sono detenuti 99 persone fra uomini e donne in attesa di processo e uccidono 53 uomini ferendone oltre 20.
I mandanti: Gino Piva - Ruggero Maltauro
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B. fu ausiliaria nella Repubblica Sociale Italiana:
Era all'epoca una ragazzina, non aveva ucciso nessuno, non aveva fatto del male a nessuno,
la sua unica "colpa" fu quella di combattere per un Ideale in cui credeva fermamente.
Fu catturata dai partigiani il 25 aprile.
"Mi usarono in dieci, forse in venti. Il tempo non esisteva più.
Una volta mi tennero ferma come se dovessi essere crocefissa, in due mi bloccavano le braccia, in altri due le gambe.
Poi questi ultimi mi costrinsero ad aprirmi e, come una bestia dell'inferno, avanzò un loro compagno ubriaco che entrò selvaggiamente dentro di me. [...]
La guerra era finita.
Mi violentarono lo stesso. [...] divenati il loro orinatoio [...] venivano a vuotarsi sull'ausiliaria B. [...]
Eravamo allineate in ginocchio sui ciottoli del cortile e li rivedo ancora, i partigiani con
il mitra a tracolla, sbottonarsi e cercare nei pantaloni i resti di quella che era stata la virilità del maschio. [...]
Volevano farceli baciare. [...]
Ma quando fu il mio turno, mi venne voglia di
vomitare e mi limitai a sputarci sopra. [...]
Mi fecero rotolare su e giù a calci ...".
[Ringrazio Controstoria per questo documento]
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Valdobbiadene: elenco degli assassinati dai barbari partigiani durante le "radiose giornate":
BECCE Cav. Luigi pensionato, 74 anni, ed il figlio Luigi prelevati da casa e assassinati
dopo atroci sevizie il 04/05/1945.
CECCARELLI, commissario prefettizio morto in consegueza di sevizie e torture preaticate durante la detenzione dal 30/04 al 04/05/1945.
LAZZAROTTO Alessandri, dopo una detenzione di 3 giorni, fu torturato nell'asilo di Miane, ucciso il 03/05/1945 alle 17 nel cimitero di Miane.
MARCOLIN Luigi, PORETTI Michele, RUBINATO Vittorio.
CIMIONI Pietro, agente diziario fu assassinato dopo aver subito lunghi giorni di tortura.
VALLERA Antonio, insegnante elementare morto tra i tormenti e le torture durante la detenzione. VERONAZZO Giuseppe, studente, torturato ed assassinatoil 04/05/1945.
PELLEGRINI Antonio, invalido, morto in seguito a torture.
NICOLA Antonio, impiegato, morto in seguito a torture.
FRANCESCHINI Marino, militare della Xa MAS, torturato e rinchiuso in una caserma della zona di Saccol. Finito mediante scoppio di mina il 06/05/1945.
Stessa fine per: GIANNETTO Giuseppe, FALCO Sebastiano, APRILE Vittorio,
GIBERTONI Euro, MAESTRINI Sergio, PINESCHI Leopoldo, SERVETTI Mario,
CAPPELARO Leo, SIMEONI Italo.
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Nella fossa comune del cimitero di Valdobbiadene sono state rinvenute oltre
40 salme di fascisti o presunti tali, militari della RSI; purtroppo non sono state
ancora identificate. Ad ogni modo si aggiungono ai seguenti martiri di Valdobbiadene
assassinati nella totale indifferenza non solo delle leggi di guerra ma anche e soprattutto di quelle divine e morali.
CAVALLIN Anterio, elettricista, assassinato.
FERRUZZI Dr. Aldo, impiegato presso la Cnfla, assassinato sulla strada.
SARTORI Olivo, orfano di guerra, prelevato in casa e assassinato in montagna.
MERCURI Danilo, impiegato, assassinato sulla strada.
PATTINI Ileana, 16 anni, figlia di PATTINI Ampalio, impiegato, assassinata con il padre sulla strada.
SCOPEL Romeo, assassinato in montagna.
ZILLI Agostino, contadino, assassinato.
DE MARCHI Giuseppe, calzolaio morto in seguito alle ferite.
MOZZETTO Luigia, assassinata.
BARTOLIN Romolo, bracciante agricolo, assassinato.
MALACART Italo, prelevato ed assassinato in montagna.
BARTOLIN Orlando, contadino, assassinato insieme alla sorella Maria Zelinda.
DE MARTIN CANNA, stagnino, assassinato in montagna.
CRIVELLOTTI ITALO, 16 anni, prelevato e assassinato in montagna.
DE BENEDICTIS Paolo, MORELLI Francesco, RUBINO Ettore, DE RIVA Giuseppe,
BERNOCCHI Giovanni, tutti militari della Xa Mas tranne l'ultimo. operaio meccanico.
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Avrei potuto continuare a lungo, riempire pagine e pagine con centinaia di racconti pieni di orrori, sevizie e torture... penso pero' che siano sufficienti questi orribili episodi... d'altronde basta visitare qualsiasi cimitero militare della R.S.I. e osservare le date apposte sulle croci bianche: la stragrande maggioranza di esse portano scolpita una data posteriore alla fine della guerra a testimonianza dell'ingiustificata mattanza.
Dimenticare l'essenza del comunismo significa principalmente chiudere gli occhi davanti alla verità. Il muro di silenzio e di omertà costruito intorno a questa diabolica e distruttiva ideologia è ormai crollato.
I crimini perpetrati sotto i simboli di falce e martello si sono rivelati i più mostrusi e i più numerosi della storia dell'umanità.
Quand'è che si festeggia San Benito Musssolini??
come puoi avere il coraggio di parlare??
non ti vergogni???
Il comunismo è responsabile dei maggiori crimini della storia dell'umanità???
hai dimenticato qualcosa...
(e ti assicuro che non sono nè comunista e nè voto sinistra)
Scusa foroitalico, ma modifica i tuoi messaggi mettendo solo il link a quello ke vuoi ke leggiamo, sennò intasi il topic, e ripeto, usate un altro topic, xkè qua sennò i mods censurano o kiudono tutto.
Se vuoi continuare a parlare dell'amico americano e dell'ostentazione della forza militare come sostituo del cervello e della mediazione diplomatica e sociale possiamo continuare a farlo qui, altrimenti apri un nuovo topic.
Se invece vuoi parlare della ribellione armata ad uno stato totalitario che faceva della violenza e della soppressione del dissenso e del diverso il credo fondamentale della sua esistenza possiamo farlo in un altro topic, ma per favore prima almeno vai a studiarti il manifesto della razza che sei poco credibile se non conosci neanche una delle basi del fascismo http://www.cronologia.it/mondo23i.htm
Se vuoi possiamo anche parlare dei gas e dei lanciafiamme usati in etiopia contro i civili ( http://www.romacivica.net/anpiroma/F...ascismo14b.htm ) o degli italiani morti nei campi pestati da squadraccie fasciste o del contributo fondamentale alla liberazione dal nazifascismo dei partigiani italiani ( http://www.romacivica.net/anpiroma/d...cumenti14.html ) o della complicita' di Mussolini nel massacro degli ebrei croati ( http://www.romacivica.net/anpiroma/d...nefascismo.htm ), ma per favore facciamolo in un'altro topic...
P.S: mi citi almeno una fonte diretta di qeullo che dici, sono tutte fonti di teerza o quarta mano decismaente poco interessanti.
P.P.S: vorrei anche sapere l'archivio in cui si trova quella foto, da alcuni particolari non mi sembra rappresenti una scena italiana
P.P.P.S: di urss e di comunismo se vuoi parliamone in un'altro topic ancora, non tutti i partigiani erano comunisti e quello che successe in URSS ha decisamente poco a che fare con la storia della resistenza al fascismo in italia
secondo me:
festa della reppublica => sfilano le autorità della reppublica => esercito e compagnia bella
ovviamente è solo il mio parere...poi non è detto sia così