http://www.magnaromagna.it/guide/antispammer.php
Premessa
Avete mai ricevuto una o più email indesiderate? Una di quelle mail da mittente sconosciuto o cammuffato, con messaggi di presentazione affabili e innocui.. quelle email che, una volta aperte, riversano sul vostro monitor pubblicità spazzatura, occasioni imperdibili (per i truffatori)? Quegli stessi messaggi di posta elettronica che magari concludono con la frase "Per cancellarti clicca qui" ... e voi in assoluta buona fede cliccate.. e in questo modo (oltre a non cancellarvi ovviamente) date conferma al mittente - spammer che il vostro indirizzo di posta è valido? Ovviamente la risposta è si, chi non ne ha ricevute? Ebbene dietro queste email c'è chi guadagna soldi: gli spammer, e sono organizzatissimi. Ma non invincibili
La legge del taglione nel web?
Recentemente uno degli spammer più "prolifici" per numero di email inviate (oltre un miliardo di email al giorno!) è stato "smascherato" e, soprattutto, punito dagli stessi navigatori del web. Si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva, rivolta verso Alan Ralsky, considerato uno dei cinque spammer più attivi al mondo. I vostri colleghi navigatori meno disposti a lasciar perdere si sono incontrati sul sito Slashdot.org (un sito ritrovo per informatici sfegatati) e si sono divisi i compiti per realizzare una vendetta collettiva: utilizzando esclusivamente (e con sagacia) le risorse offerte dal web hanno dapprima scovato l'indirizzo privato di casa dell'odiato spammer Ralsky, lo hanno pubblicato su Slashdot.org (non è reato, è un'informazione pubblicamente disponibile), lo hanno addirittura corredato con una foto satellitare della zona) e invece di bombardarlo con e-mail di protesta (innocue, visto che gli spammer sanno difendersi dai meccanismi che conoscono bene...) lo hanno iscritto a ogni campagna pubblicitaria conosciuta, intasandogli la casella postale (quella di casa, alias quella vera..) di quintali di réclame, cataloghi e depliant promozionali. Un'operazione -come spiega Paolo Attivissimo- piuttosto semplice: basta visitare siti come Catalog Request per far recapitare in breve tempo tutti i cataloghi possibili e immaginabili". (ovviamente questo consiglio qui lo dico e qui l'ho nego, questo messaggio si autodistruggerà tra 5 secondi 4.. 3.. va beh, vi risparmio..)
Ovviamente le lettere di protesta inviate a casa di Ralsky erano si cordiali ma con tassa a carico del destinatario... ribaltando metaforicamente (ed economicamente) ciò che gli spammer producono quotidianamente: un messaggio indesiderato il cui onere economico ricade su chi lo riceve. E per Ralsky la punizione si è rivelata tangibile (oltre alle buste con tassa a carico c'erano anche le telefonate a casa... sicuramente poco oxfordiane..) nonchè duratura nel tempo: in molti casi è difficilissimo riuscire a non ottenere più cataloghi e/o pubblicità cartacea, e in ogni caso a Ralsky servirà molto tempo per disiscriversi dalle centinaia di liste commerciali nelle quali è stato iscritto (fa prima a traslocare?!). Forse il primo caso di legge del taglione del web
E la vendetta sembra proprio sia riuscita per bene: pare infatti che Ralsky abbia dato mandato al proprio avvocato di perseguire chi ha ordito questo piano ma, "purtroppo per lui", non è stato commesso alcun reato perchè gli utenti hanno semplicemente usato la funzione segnala un amico come quella che vedete qui a fondo pagina. E quanto gli costerebbe rintracciare ciascuna delle migliaia di persone che hanno partecipato all'operazione?
Come ricorda Attivissimo "combinata con una recente sentenza che obbliga Ralsky a risarcire il provider statunitense Verizon per averne abusato la rete con i suoi miliardi di messaggi, questa nuova tattica, se ripetuta sistematicamente con tutti i componenti della discutibile top ten degli spammer maggiormente attivi, potrebbe rendere antieconomico il suo squallido mestiere. Non che questo significherà la fine dello spam, a meno che si trovi anche un rimedio per le offerte di milioni di dollari che piovono dalla Nigeria, ma sarà senz'altro un passo avanti".
Alla fine Internet si rivela molto simile al mondo reale (come al solito direi, visto che è semplicemente lo specchio della società): i furbi sono tanti, ma per gli utenti esistono i modi per informarsi, per unirsi e per reagire in maniera intelligente ed efficace.