Se passerà la proposta che tra due giorni arriverà al Consiglio dei Ministri verranno colpiti anche coloro che promuovono lo sharing di opere protette. Sanzioni durissime per difendere, si dice, l'industria del cinema
03/03/04 - News - Roma - Tra due giorni in Consiglio dei ministri giungerà una proposta legislativa destinata a sollevare non poche perplessità nell'utenza internet e ad incontrare invece il favore di major e detentori di diritto d'autore. Colpirà, stando a quanto pubblicato su Il Messaggero, non solo le attività di scambio di materiali protetti ma anche la promozione dell'attività stessa di condivisione di quel genere di contenuti.
Con un balzo in avanti verso una legislazione più severa e repressiva del fenomeno del file sharing illegale, il ministro per i Beni e le Attività Culturali Giuliano Urbani sta mettendo a punto un decreto legge che, se sarà approvato dal Governo, integrerà le attuali normative sul diritto d'autore.
Nel mirino di Urbani sembrano finire tutti i soggetti che su internet, in un modo o nell'altro, possono essere "veicolo" di scambio di opere protette, in particolare di film. Proprio la difesa del cinema viene chiamata in causa dal ministero come elemento giustificativo della nuova proposta. Una difesa che era stata recentemente auspicata dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che aveva dichiarato come per difendere la proprietà intellettuale è necessario combattere "con la massima determinazione" la pirateria. Secondo Urbani, infatti, la pirateria che sfrutta le nuove tecnologie "è una piaga non solo italiana ma mondiale, una piaga che bisogna assolutamente sconfiggere, come ha raccomandato Ciampi".
Al centro del decreto, evidentemente, non ci sono soltanto le organizzazioni criminali che spacciano DVD a quattro o cinque euro sul mercato nero in tutta Italia, spesso DVD di film ancora nelle sale, ma anche, appunto, il fenomeno del download illegale. Con ripercussioni su utenti, webmaster e provider.
Ai provider verrà chiesto di creare filtri specializzati capaci di ridurre o minimizzare le attività di scambio illecito di materiali, una opzione che sul piano tecnico non c'è dubbio rappresenterà una sfida e un onere per i fornitori di servizi internet. Oltre ad impedire a più computer di scambiarsi file, i provider dovranno anche conservare i log dei condivisori per 30 mesi, in parte contraddicendo quanto previsto dalla recente normativa sulla data retention. Infine, i provider che si accorgessero di attività di scambio illecite da parte di propri utenti dovranno prontamente sporgere denuncia all'autorità giudiziaria.
Per i fornitori di servizi "compiacenti" o ritenuti colpevoli di un atteggiamento che favorisca lo scambio illecito, il decreto prevede sanzioni durissime. Per questi soggetti, e più in generale per chi gestisce server dai quali è possibile scaricare materiali protetti, le multe nei casi più gravi possono arrivare a 250mila euro.
Ma dovranno fare attenzione anche i webmaster che dedicano propri siti al fenomeno dello sharing. La nuova proposta, infatti, colpisce non soltanto l'attività di condivisione ma anche la promozione dello scambio di materiali protetti. L'idea è che chi consapevolmente indicherà modi e procedure per scaricare contenuti di questo tipo, nei fatti si macchierà di favoreggiamento di attività di pirateria.
A tenere gli occhi aperti dovranno però essere anche gli utenti internet. Sono infatti previste multe fino a 2mila euro per coloro che siano riconosciuti colpevoli di aver copiato file di opere coperte da diritto d'autore senza autorizzazione. Chi scarica, dunque, se il decreto passa, saprà a cosa rischierà di andare incontro.
Ad esprimere interesse per l'iniziativa è la FAPAV, la Federazione contro la pirateria audio-visiva, pur con qualche perplessità. Fabrizio Ferrucci, presidente della Federazione e amministratore delegato di Columbia Tristar Home Entertainment, ha spiegato che per l'industria del cinema la pirateria, oggi, è soprattutto un problema legato alla contraffazione dei DVD. A suo dire provoca danni non solo al settore ma anche allo Stato, in termini di mancata IVA. "La tecnologia - ha dichiarato a Il Messaggero Ferrucci - non è ancora così sofisticata da permettere scambi di film con la stessa facilità e rapidità della musica. Va benissimo creare leggi contro gli abusi su internet, ma bisognerebbe intensificare la repressione dei falsari... Noi facciamo del nostro meglio, denunciando i malfattori alle forze dell'ordine. Il problema è di tipo culturale e non ancora sufficientemente valutato dall'opinione pubblica: quando cesseranno gli introiti, le industrie smetteranno di investire. E cinema e musica spariranno per sempre".
http://punto-informatico.it/p.asp?i=47216
Questa proposta di legge lede pesantemente la privacy.
Se la legge passa verranno chiamati in causa anche i provider che dovranno necessariamente esporre denuncia verso chi scarica; il che vuol dire che verrà tolta la privacy a tutti gli utenti con un grosso volume di traffico.
Tuttavia chi ha un grosso volume di traffico non deve necessariamente essere associato al download di file, perché può semplicemente sfruttare la sua banda larga per tenere aperto un serverino personale (prima cosa che m'é venuta in mente e conosco diverse persone che fanno ciò).
Personalmente credo che per la ragione esposta sopra sia un tantino incostuzionale.
Sono mesi che stanno trattando i downloader da criminali. Io credo che basterebbe un tavolo, qualche sedia e tanta buona volontà per riuscire a trovare una soluzione al problema ragionevole per entrambe le parti. 30 euro per un DVD? Ma siamo matti. Dico solo che gli inventori del codice regionale ormai camperanno per generazioni di sola rendita e che ormai é diventata una protezione completamente inutile in quanto ci sono una marea di programmi (freeware ed adirittura OpenSource) in grado di superarla!!!
Il commento non dev'essere letto da downloader, ma da cittadino che nutre delle perplessità.
Se la legge passa io inizierò a scioperare: basta ai prodotti originali (io sono dei una razza testarda e bastarda: sono in grado di sopravvivere senza aver visto l'ultimo film di Russel Crowe e senza aver ascoltato l'ultimo album di gigi d'alessio).
Mi spiace ragazzi ma prima o poi inizierò (so benissimo come sono fatto) a dire basta anche all'assistenza tecnica che ogni tanto faccio e che non é inclusa nel mio ruolo di moderatore.
Quest'ultimo periodo é solo un avviso di una cosa che potrebbe succedere, ma non é una minaccia.