Perché non è una bufala, ma...
Sia ben chiaro: il sito
www.thebreastcancersite.com esiste e per quel che mi risulta è onesto, nel senso che fa davvero quello che dice. Non contiene software strano o altri trucchi per spillarvi soldi dal conto in banca o dalla carta di credito: si basa esclusivamente sulle sponsorizzazioni pubblicitarie.
In pratica, il sito ha trovato degli sponsor che, secondo una prassi molto diffusa in Rete, pagano al sito un tot per ogni volta che qualcuno vede la loro insegna pubblicitaria (banner) visitando il sito. Questi tot vengono devoluti, detratte le spese di gestione, a una fondazione che li adopera per fornire mammografie gratuite alle donne indigenti negli Stati Uniti. Tutto qui.
In sé la cosa è legale. L'unico problema è che per donare una mammografia ci vogliono circa quarantamila cliccate, e per regolamento un singolo utente non può cliccare più di una volta al giorno. In altre parole, è un sistema paurosamente inefficiente per fare beneficenza.
Il calcolo delle cliccate è presto fatto. La sezione Daily Results del sito(
http://www.thebreastcancersite.com/c...07h700QW500q5/
4.0.41.1.3.0.1.0.27.0.CustomContentLinkDisplayComp onent.0.0) mostra, ad aprile 2002, queste cifre:
Date Clicks Sponsors for Day # of Mammograms
Apr.29 127,283 8 3.2
Apr.28 60,795 8 1.5
Apr.27 53,352 8 1.3
Apr.26 100,988 8 2.5
Apr.25 117,240 8 2.9
Apr.24 132,362 8 3.3
Apr.23 126,515 8 3.2
Apr.22 132,103 8 3.3
Apr.21 61,162 8 1.5
Apr.20 52,234 8 1.3
Dividendo il numero di cliccate per il numero di mammografie giornaliere, si ottiene un risultato variabile (a causa degli arrotondamenti) ma sempre intorno a 40.000 cliccate per mammografia.
Mettiamola in un altro modo. Se cliccaste regolarmente una volta tutti i giorni (di più non si può), per donare una mammografia ci mettereste oltre 109 anni.
Potreste obiettare però che se tante persone cliccano ogni giorno, le cose migliorano nettamente. Ma facciamo due conti: ci vogliono quarantamila persone che cliccano per donare una mammografia. Quanto costa alla collettività, in termini di ore/uomo perdute, quella singola mammografia? Stimando (ottimisticamente) un minuto al giorno per ricordarsi dell'impegno, collegarsi al sito, cliccare e poi tornare a quello che si stava facendo prima, una singola mammografia fa perdere in tutto tre mesi di lavoro (666,6 ore di impegno, pari a 83.3 giorni lavorativi di 8 ore). Non so che lavoro fate voi, ma dubito che ci vogliano tre dei vostri stipendi per pagare una mammografia. E' di gran lunga più efficiente non perdere tutto questo tempo a cliccare e mettere invece mano al portafogli per fare una donazione.
In un certo senso, partecipare a quest'iniziativa è una forma di ipocrisia. Cliccando sul sito si ha l'impressione di aver fatto il proprio altruistico dovere e ci si mette la coscienza a posto. In realtà, se ipotizziamo per fare cifra tonda che una mammografia costi 400.000 lire (circa 200 euro), si scopre che la "donazione" vale ben dieci lire. Un po' misera, non vi pare?
Consigli pratici
Non ho motivi fondati per dubitare delle buone intenzioni del sito reclamizzato dalla catena di sant'Antonio, ma non mi sento di consigliarne la diffusione né di incoraggiare a cliccare sul sito in questione. E' un modo molto inefficiente di fare beneficenza. Personalmente preferisco la maniera tradizionale: lavorare un po' di più per guadagnare soldi da dare agli enti benefici che sostengo. Fate come credete: l'importante è che decidiate dopo aver fatto bene i conti.
Distinzione importante: thehungersite.com
La stessa organizzazione che gestisce Thebreastcancersite.com offre da anni un altro sito analogo, Thehungersite.com (
http://www.thehungersite.com), che è invece molto più efficiente. Esaminando i resoconti di maggio 2002, ad esempio (
http://www.thehungersite.com/cgi-bin...0lx700Y2400c8/
1.0.41.1.3.0.1.0.29.0.CustomContentLinkDisplayComp onent.0.0), risulta che per ogni cliccata viene donata più di una tazza di cibo. Una cliccata, insomma, ha un risultato tangibile.
Va detto che io non sono in alcun modo collegato all'organizzazione e non ho modo di verificare se i fondi raccolti vanno effettivamente a nutrire gli affamati del mondo, ma penso possa valere il principio della presunzione di innocenza, visto che fra l'altro Thehungersite.com è uno dei siti più famosi della Rete e ha vinto numerosi riconoscimenti.
L'unico dubbio, volendo essere scrupolosi e anche un po' cinici, è che bisognerebbe fare due conti e vedere quanto costerebbe donare direttamente quella tazza di cibo mandando soldi all'Unicef o simile. In ogni caso, una donazione piccola è sempre meglio di niente.