Se volete leggere un BEL LIBRO sulla storia degli hacker e sull'Hacker crackdown (il fiume di perquisizioni ed arresti che in america creo' l'idea di hacker = pirata) vi consiglio con tutto il cuore questo:
The Hacker Crackdown, Bruce Sterling
Se sapete l'inglese lo potete leggere TUTTO gratis sul sito:
http://www.chriswaltrip.com/sterling/
altrimenti potete acquistarlo presso una casa editrice che produce degli ottimi libri in materia di filosofia hacker e racconti cyberpunk:
http://www.shake.it/giro.html
credetemi: e' un gran bel libro.
Tra le altre cose da' una visione "piu' realistica" del fenomeno hacker dagli anni 70 agli anni 90: spesso quelli che adesso consideriamo "i grandi hacker" erano una via di mezzo tra hacker, cracker e lamer.
La figura dell'hacker come PURO RICERCATORE sta nascendo adesso, in un cyberspazio ormai colonizzato anche dalla grande massa.
A quel tempo era terra di confine: la figura dell'hacker era un po' quella dell'esploratore e spesso i ragazzini non avevano i soldi per comprarsi costose apparecchiature: dovevano arrangiarsi.
Dopotutto nessuno ha mai preteso che i cowboys del vecchio west o gli esploratori solitari fossero correttissimi: spesso le circostanze richiedevano azioni che nel mondo "civile" sarebbero state mal viste ma che in certi casi sono pura sopravvivenza.
Con questo non voglio ASSOLUTAMENTE criticare quanto detto da express: anch'io sono d'accordo che il termine Hacker OGGI significhi qualcosa di diverso, di piu' puro rispetto ai lamerozzi o ai crackers.