Open Rights Group e La Quadrature du Net denunciano manovre e negoziazioni segrete, condotte tramite atti, comunicazioni e azioni nascoste ai cittadini, della presidenza francese allo scopo di arrivare in sede di Consiglio Europeo con la maggioranza legale per abrogare l'emendamento 138 nel Telecoms Package. Invitano tutti i cittadini europei a mobilitarsi contro l'abbattimento delle libertà fondamentali generali e della privacy in Internet.
Come saprete, l'emendamento 138 è l'unico baluardo, nel Telecoms Package, che salva i cittadini dell'Unione dalla risposta graduata, cioè dalla disconnessione forzata da Internet fino a un anno (disconnessione che non esenta comunque dal pagamento dell'abbonamento Internet) in caso di 3 presunte violazioni delle leggi sul diritto d'autore tramite file sharing.
Nella legge francese, per ora approvata a larga maggioranza al Senato e che serve da modello anche per una legge in preparazione fortemente voluta da esponenti di spicco del governo italiano, compreso il Ministro dei Beni Culturali, le violazioni non devono essere provate, possono essere rivelate automaticamente da software appositi (che per inciso funzionano male perché non sono in grado di discernere la licenza associata al contenuto scambiato e restituiscono una percentuale esagerata di falsi positivi) e il cittadino non ha diritto di difesa.
In tutto il procedimento un unico organismo con pieni poteri si occupa di monitorare il traffico, inviare gli avvertimenti (i primi 2 per e-mail, il terzo che si associa alla sospensione per raccomandata) e decidere le sospensioni, mentre la giustizia ordinaria non viene interpellata in nessuna fase. Gli ISP sono obbligati per legge a procedere alla disconnessione e non possono opporsi all'utilizzo dei software di monitoraggio. L'organismo ha il potere del controllo totale e privo di discrezionalità dei contenuti del traffico in Internet senza dover richiedere autorizzazioni di intercettazione all'autorità giudiziaria, un potere che finora non è stato concesso nemmeno alle task force antiterrorismo (che in Europa devono aver fondati motivi per monitorare il traffico di determinati cittadini, non possono monitorare indiscriminatamente tutto quello che vogliono).
Alla fine di settembre il Parlamento Europeo approva con una maggioranza schiacciante dell'88% l'emendamento Bono, il n. 138, che de facto vieta tali procedimenti; pochi mesi prima il Consiglio di Stato francese aveva espresso l'anti-costituzionalità della legge e il CNIL (garante della privacy francese) aveva redatto un documento in cui si esprimeva contro la risposta graduata a causa delle ripetute e sproporzionate violazioni che essa comporta per la privacy del cittadino. Pochissimi giorni dopo Sarkozy tenta un colpo di mano (cancellazione dell'emendamento al di fuori di tutte le procedure dell'Unione Europea) trovando il tempo, nell'imminenza dell'esplosione di una crisi finanziaria mondiale devastante, di appellarsi personalmente a Barroso.
Il 6 ottobre la Commissione Europea rende pubblico ufficialmente il fatto che tale richiesta è al di fuori di qualsiasi possibilità di attuazione, in quanto l'emendamento riguarda le libertà fondamentali di espressione e di informazione dei cittadini europei e in quanto è stato approvato da una maggioranza schiacciante.
Alla fine di ottobre passa al Senato francese la legge sulla risposta graduata, con modifiche inessenziali e pure beffarde (come la possibilità di ridurre i tempi di sospensione da 1 anno a 6 mesi pagando una multa, e la garanzia per il cittadino sospeso di non essere disconnesso anche dalla telefonia vocale e dai servizi di IPTV a pagamento basati sulla propria ADSL), e senza nemmeno l'opposizione dei socialisti e di una parte degli esponenti della maggioranza, che pure avevano criticato aspramente la risposta graduata e provocato un ritardo di mesi e mesi per la presentazione perché rendevano la legge "in minoranza". Anzi, i socialisti hanno pure applaudito a questa follia.
Il 7 novembre la Commissione Europea accetta l'emendamento 138 nuovamente ed ufficialmente, dandogli "semaforo verde" per l'approvazione al Consiglio prevista per il 27 novembre.
Nel frattempo, cosa che si è appresa solo nei giorni passati, Sarkozy preme di nascosto tentando il classico gioco politico del "riciclaggio": come scrivono le fonti citate, prima ritorna in patria dichiarando, nel bel mezzo di una crisi finanziaria ormai esplosa e ormai chiaramente devastante, la procedura di emergenza per l'approvazione della legge di riposta graduata, in modo da riuscire a farla passare almeno in Senato prima che il Telecoms Package possa arrivare al Consiglio Europeo. Poi, una volta avuta l'approvazione, torna in Europa a dire che siccome ormai la risposta graduata è stata approvata in Francia, bisogna assolutamente riuscire a cancellare l'emendamento 138 per non creare una incompatibilità fra leggi europee e leggi francesi. Nello stesso tempo diffonde alla stampa notizie create ad arte per aumentare la pressione, dicendo di avere già a disposizione la maggioranza necessaria al Consiglio per abolire l'emendamento 138.
Ora, per abolire in sede di Consiglio un pezzo di Telecoms Package approvato dal Parlamento, occorre una maggioranza di 4/5, non basta il 50%+1.
Mentre 20 paesi su 25 si dichiarano ufficialmente a favore, tramite i propri parlamentari, con voti ufficiali, dell'emendamento 138, mentre la Commissione rende ufficialmente pubblica la propria approvazione tramite conferenze stampa e documenti europei ufficiali, Sarkozy diffonde e fa diffondere notizie opposte, dicendo di avere 20 paesi a favore dell'abrogazione dell'emendamento. L'inquinamento della stampa "classica" è ancora una volta completato, ma ancora una volta viene smascherato grazie alle persone attente che possono esprimersi, per ora liberamente, nella Rete.
Tutti questi triviali trucchetti, giova ricordarlo, sono giocati sulle libertà fondamentali dei cittadini e portati avanti solo per le pressioni lobbistiche dei big dell'intrattenimento. Alcuni politici hanno raggiunto uno stadio di follia, pura ma lucida, tale da considerare gli interessi economici di 6-7 società private prioritari rispetto alle libertà di informazione, espressione e privacy di mezzo miliardo di cittadini, e adoperare il potere che gli è stato in teoria conferito da quegli stessi cittadini per toglier loro alcune libertà fondamentali.
Staremo a vedere se il potere $$$ delle major riuscirà a sovvertire la volontà iniziale di 20 paesi su 25, come purtroppo è successo in Francia con i socialisti. Da qui al 27 novembre, tuttavia, è dovere di ogni cittadino contattare i propri rappresentanti al Consiglio Europeo per esprimere il sostegno all'emendamento 138 e la volontà di non tollerare tentativi di soppressione delle libertà di espressione e di informazione nonché progetti di violazione indiscriminata e sistematica della privacy.
http://www.openrightsgroup.org/2008/11/13/...lecoms-package/
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Dopo le verifiche che riterrete opportune, e se lo riterrete giusto, prego chi ne ha la possibilità (scrivendo su forum, gestendo blog ecc.) di diffondere la notizia.