Cosa ne pensate? Ma non era l'attuale governo che parlava di pace sventolando certe bandiere? Pensare che questa è una vera guerra (e a quanto pare anche molto più pericolosa di quella dell'Iraq) e non una missione di pace...
Sembra essersi formato un consenso unanime riguardo la partecipazione dell’Italia alla Forza Internazionale di Interposizione in Libano. E’ fuori dubbio che per far cessare la spirale di violenza che sempre più insanguina il Medioriente e si estende pericolosamente al resto del mondo, sia necessario un impegno attivo della comunità internazionale, sotto la guida dell’Onu. L’esito di un tale impegno dipende in modo determinante dalle condizioni in cui verrà attuato e condotto. Venendo alla costituzione di una Forza Internazionale di Interposizione è evidente che non possono aderire paesi che non siano equidistanti tra i due stati belligeranti. L’Italia ha stipulato lo scorso anno un importante Accordo di Cooperazione Militare con Israele, che invalida in maniera sostanziale la nostra equidistanza. Come minimo, il Diritto Internazionale, impone l’anticipata sospensione di tale Accordo. È il caso di ricordare anche che Israele ha partecipato, in Sardegna, a manovre militari della Nato, nelle quali si sono addestrati militari israeliani, impegnati poi nel conflitto in Libano. Da queste circostanze discende un’altra condizione: è necessario che il comando di questa Forza di Interposizione rimanga strettamente sotto il comando dell’Onu e non possa mai essere trasferita alla Nato. È di non secondaria importanza, inoltre, che le spese della missione rientrino nel bilancio del Ministero della Difesa per le missioni militari italiane all’estero. Queste sono condizioni irrinunciabili per la partecipazione del nostro paese. Rimangono però altre riserve. Appare singolare e tutt’altro che neutrale il fatto che una Forza Internazionale di Interposizione venga schierata sul territorio di uno dei due Paesi belligeranti, quello attaccato, e non sul loro confine. Deve essere chiaro pertanto che, finché tale forza opererà in territorio libanese, deve essere soggetta alla sovranità libanese, e che non potrà in alcun modo essere incaricata del disarmo né dello scioglimento di Hezbollah. Riteniamo giusto richiedere, come già ha affermato il compagno Italo Di Sabato, che il contingente militare sia affiancato da un congruo numero di volontari disarmati. Deve infine risultare estremamente chiaro che questa Forza di Interposizione non potrà mai, e in alcun modo, essere coinvolta in una estensione del conflitto. Così come deve essere escluso un suo impiego per proteggere le ditte italiane che si lanceranno nel lucroso business della ricostruzione del Libano. Chiediamo che su queste questioni fondamentali vengano prese ufficialmente decisioni trasparenti ed esplicite, e si esigano le dovute garanzie a livello internazionale.