Mi è appena giunta un'illuminazione.
E' prassi comune che i beni di consumo immateriali (come software, musica e film) vengano concessi in licenza: cioé è prassi comune che venga riconosciuto al costruttore dell'oggetto il diritto di decidere chi può fare cosa con tale oggetto e nel momento in cui il consumatore lo acquista, deve sottostare a ciò che il produttore ha deciso.
Su questa base si son diramate le più impossibili teorie con le più impossibili licenze: da un lato quella commerciale a cui siam tutto abituati che vieta la riproduzione, la modifica e tante altre belle cosucce; dall'altra negli anni 80 Richard Stallman si è posto il problema dell'etica: è giusto trattare l'utente come mero sfruttato? O forse è meglio concedere qualcosa? E cosa bisogna concedere? Così ha ideato le famose 4 libertà:
0. Libertà di studiare il bene
1. Libertà di ridistribuire il bene
2. Libertà di modificare il bene
4. Libertà di ridistribuire le modifiche apportate al bene
In mezzo abbiamo le license Creative Commons che concedono alcune delle libertà ideate da Stallman.
Tradotto in azioni:
poniamo che il famoso Pinco Pallino decida di prendere in licenza una sedia di legno targata Microsoft ed abbia un camino.
Suddetta licenza gli vieta di (estremizzando un pochino nei primi due punti):
0. Far sedere altre persone sulla sedia, se no vengon vendute meno sedie.
1. Portare quella sedia al di fuori della prima stanza in cui è stata usata, se no vengon vendute meno sedie.
2. Cambiare colore all'impagliatura della sedia o di cambiare la paglia stessa, se no la sedia pottrebbe non funzionare più correttamente.
3. Aggiungere delle belle placchette ai piedi della sedia per far pandan con l'arredamento.
4. Sfruttarla come legna per il camino quando la sedia termina il ciclo vitale, se no il venditore di legna per il camino non vende.
Banalmente le motivazioni di molte di queste 4 libertà negate sono poco condivisibili, dato che si basano sul mero scopo di profitto.
La GPL, invece, permette di:
0. Far sedere altre persone sulla sedia.
1. Portare quella sedia dovunque si vuole.
2. Cambiare colore all'impagliatura della sedia o cambiare la paglia stessa.
3. Aggiungere le placchette per far pandan con l'arredamento.
4. Consigliare l'impagliatore e l'applicatore di placchette a chiunque venga a casa e veda la sedia modificata.
5. Sfruttarla come legna per il camino.
6. Aprire una fabbrica di sedie.
Banalmente la 5 è inapplicabile, ed altrettanto banalmente tutte le operazioni permesse sono quelle comunemente usate nel mondo reale.
Questo significa che l'applicazione del divin pensiero in campo informatico concede 3 libertà:
0. Studiare l'applicativo.
1. Modificare l'applicativo.
2. Ridistribuire le modifiche dell'applicativo.
Il che significa che il mondo non è nè proprietario nè free, ma Creative Commons
Un'applicazione di tale licenza manterrebbe il punto di vista che vuole la criminalizzazione del file sharing, tuttavia insieme al programma l'autore deve ridistribuire anche il codice sorgente (anche se non a tutti). Ciò significherebbe, tra l'altro, benedire anche il DRM....
Tuttavia per quale motivo anche ciò che l'essere vivente più maligno e selvaggio mai creato dalla natura deve mettere in discussione le regole della natura stessa? Perché, invece, non prenderla d'esempio?