La FSFE scrive una lettera aperta a Josep Borrell Fontelles,
Presidente del Parlamento Europeo.
Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
Il sei di luglio, il Parlamento Europeo dovrà decidere in merito alla
direttiva sulla brevettabilità del software. Facendo affidamento su
termini poco precisi e limiti inefficaci, il testo che il Consiglio ha
passato al Parlamento permetterebbe di brevettare gli standard sul
software, i metodi commerciali e lo sviluppo di siti web.
Sfortunatamente, a causa di tutti i dibattiti di tipo tecnico e legale
sul testo, non vengono più discussi gli effetti reali dei brevetti sul
software. FSFE vorrebbe cogliere questa opportunità per discutere cinque
dei trentamila brevetti che sono stati fino ad oggi rilasciati
dall'Ufficio Brevetti Europeo. Se la direttiva nella sua forma attuale
fosse approvata, tali brevetti riceverebbero una maggiore
giustificazione legale e potrebbero essere fatti valere contro i
cittadini europei per vent'anni; inoltre, la quantità di richieste di
brevetto per il software salirebbe nettamente.
Il brevetto EP0287578 copre la compressione audio, incluso il formato
"mp3"; EP0933892 copre la messa a disposizione di filmati su internet,
mentre EP0633694 copre il "video-on-demand", come la trasmissione di
eventi dal vivo.
Questi tre monopoli su comuni tecniche di trasmissione dell'informazione
riceverebbero maggiore validità legale in una notte. Un esempio di
pagina web dove tutti e tre i brevetti sono infranti è la pagina
intitolata "Audizioni dei Commissari designati", nella sezione "Servizio
stampa" del sito web del Parlamento Europeo [0].
Il brevetto EP0689133 copre l'uso dei "tab" su una pagina web, le
"etichette" su cui è possibile fare clic per vedere l'informazione
associata al loro titolo. Il brevetto EP0537100 copre l'uso di immagini
di dimensioni ridotte ("thumbnail") su cui è possibile fare clic per
visualizzare l'immagine a piena dimensione.
La galleria fotografica del Comitato di Conciliazione del sito web del
Parlamento Europeo [1], usa entrambe queste tecniche: i thumbnail per le
foto e i tab per scegliere la lingua di visualizzazione.
Se tale proliferazione del sistema dei brevetti tendente ad includere le
idee alla base del software non verrà invertita, il Parlamento Europeo e
molti dei suoi membri, i cui siti web fanno uso di tecniche brevettate,
diventerebbero violatori di brevetti. Naturalmente, l'importanza
politica dei Membri del Parlamento li tutelerebbe dalle possibili cause
legali: i detentori dei brevetti permetteranno ai parlamentari di usare
quelle tecniche, o per lo meno chiuderanno un occhio davanti alle loro
violazioni.
Ma ciò non sarebbe vero per i normali cittadini e le imprese. La
soluzione per loro più conveniente sarebbe far finta di niente e sperare
di non finire sotto gli occhi dei detentori dei brevetti. Ma qualcosa
come un investimento da parte di un venture capitalist potrebbe essere
un'occasione per subire una causa brevettuale.
Tutti e cinque i brevetti di cui abbiamo parlato vengono normalmente
violati, e di solito da persone non a conoscenza del brevetto stesso.
Se il proprietario di un sito web fosse informato sugli ultimi due
brevetti, potrebbe riprogettare il sito; ciò potrebbe minare l'usabilità
del sito, ma egli potrebbe comunque evitare di usare le tecnologie
brevettate. I primi tre brevetti rendono invece difficile o impossibile
offrire in alcun modo contenuti video o audio attraverso internet.
Sarebbe quindi demandato al detentore del brevetto software determinare
liberamente quali cittadini possano ricercare e diffondere
l'informazione di prima mano su quel che i loro rappresentanti stanno
facendo, e quali no. Le fondamenta stesse della società democratica
sono in pericolo.
Come illustrato dal sito web del Parlamento Europeo, lo sviluppo del
software non viene affrontato solo per scopi commerciali: è fatto a
beneficio della società e per motivi pratici. Ciò è in contrasto con gli
ambiti tradizionali di brevettabilità come quello farmaceutico o quello
meccanico, dove la partecipazione allo sviluppo o alla distribuzione
implica che un'impresa abbia a disposizione fondi sufficienti per
consulenze legali ed eventualmente per difendersi in tribunale in caso
di necessità.
Dei brevetti presi ad esempio sopra, solo uno è posseduto da una impresa
europea. Gli altri quattro sono detenuti da entità extra-europee. Questa
è all'incirca la proporzione generale dei brevetti sul software in
Europa, dei quali solo il 23% è in mano ad entità europee.
Nell'interesse della democrazia e dell'economia europea, la incoraggiamo
a prendere una ferma posizione contro i brevetti sul software e a votare
per emendamenti che definiscano i termini in modo chiaro e pongano un
limite alla brevettabilità delle idee nel software.
Cordiali saluti,
Georg Greve
Presidente di FSFE
[0]
http://www.europarl.eu.int/press/aud...4/index_it.htm
[1]
http://www.europarl.eu.int/code/phot...default_en.htm
EP0287578 :
http://l2.espacenet.com/espacenet/viewer?PN=EP287578
EP0933892 :
http://l2.espacenet.com/espacenet/viewer?PN=EP933892
EP0633694 :
http://l2.espacenet.com/espacenet/viewer?PN=EP633694
EP0689133 :
http://l2.espacenet.com/espacenet/viewer?PN=EP689133
EP0537100 :
http://l2.espacenet.com/espacenet/viewer?PN=EP537100
Che cos'è la Free Software Foundation Europe:
La Free Software Foundation Europe (FSFE) è una organizzazione non
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del Software Libero in Europa. L'accesso al software determina chi può
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copiare, modificare e redistribuire software, come descritto nella
definizione di Software Libero, permette parità di partecipazione
nell'era dell'informazione. Portare all'attenzione del pubblico questi
temi, dare solide basi politiche e legali al Software Libero e
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Libero, sono temi centrali per la FSFE, che è stata fondata nel
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