La Stampa
03/06/05
Relegata in isolati quartieri a luce rossa o in magazine patinati messi in vendita solo in confezioni ermeticamente chiuse, l’industria del porno ha trovato sul web una legittimità che la equipara alle agenzie che offrono viaggi esotici o posti di lavoro come anche ad una vera e propria nazione indipendente.
L’«Internet Corporation for Assigned Name and Numbers», ovvero l’ente che sovraintende alle identità virtuali che popolano il web, ha infatti deciso la creazione del nuovo dominio «.xxx» che sarà assegnato ai siti porno, proprio come «.travel» distingue il turismo, «.job» le offerte di lavoro, «.org» le organizzazioni e «.it» tutto quanto è riconducibile all’Italia o «.fr» alla Francia. Entro autunno, o al massimo il prossimo inverno, il registro di Internet avrà risolto le rimanenti questioni tecniche e così il mondo a luci rosse non dovrà più celarsi dietro sigle e desinenze ingannevoli e potrà avere una dignità tutta sua.
A spingere il web a legittimare il porno sono le logiche del libero mercato ovvero il volume d’affari di un’industria che con i suoi oltre dodici miliardi l'anno è da tempo uno dei maggiori motori del commercio virtuale. Lo scambio di
beni e servizi sessuali è in cima alle classifiche del mercantilismo digitale, dimostrando che il sesso è riuscito a dilagare dove altri settori industriali continuano a stentare. Non a caso un indirizzo «.xxx» sarà una sorta di status symbol economico perché lo si potrà ottenere solo a caro prezzo: sessanta dollari l’anno di abbonamento ovvero circa dieci volte di più di quanto in media pagano tutti gli altri.
Resta tuttavia da vedere quale sarà la scelta del mondo del porno perché accettando la legittimità potrebbe perdere
quote di profitto. Diventando un «.xxx» sarà infatti più riconoscibile, identificabile da tutti sempre, con la conseguenza di perdere quell'impronta di imprevisto e proibito che spinge milioni di navigatori del
web a sostare su immagini e filmati senza veli. Senza contarequei tanti impiegati che durante la giornata lavorativa
visitano siti porno non riconoscibili sicuri del fatto che l'indirizzo memorizzato sul pc nonli tradirà mai.
Non a caso i pornografi hanno esitato ad esultare per la vittoria morale acquisitamentre le prime a farlo sono state alcune associazioni di genitori americani assai felici del fatto che l’esistenza di «.xxx» renderà più riconoscibile il porno su Internet e quindi
più facile bloccarne l’accesso ai figli attraverso programmi
di sicurezza sui pc domestici.
che ne pensate??