Danneggiare autovelox non è reato
Solo ammenda per trasgressori
Secondo quanto stabilito da un tribunale di Firenze chi danneggia un autovelox a colpi di pietra non commette un reato, ma è passibile solo di una sanzione. Un automobilista è stato infatti prosciolto in quanto non punibile dopo che il 26 aprile del 2002, sul viadotto di Varlungo, aveva colpito ripetutamente con una grossa pietra, del peso di qualche chilo, un autovelox installato sulla carreggiata danneggiandolo.
L'uomo era accusato di danneggiamento aggravato, ma il giudice Ciotti ha accolto una eccezione preliminare del difensore dell'imputato, l'avvocato Gianluca Gambogi, secondo cui, rispetto alla norma penale che punisce il reato di danneggiamento, prevale - sulla base della legge sulla depenalizzazione - quanto previsto dal Codice della strada.
Secondo la difesa, la norma dell'articolo 15 - divieto di distruggere "le opere, le piantagioni, gli impianti ed i manufatti" che si trovano su tutte le strade "e le loro pertinenze" - è cioè da considerarsi speciale, in quanto più specifica, e va quindi applicata al posto di quella, più generica, prevista dal codice penale. Il tribunale, dopo essersi ritirato in camera di consiglio, ha ritenuto fondata l'eccezione del difensore, prosciogliendo l'imputato con la formula "perché il fatto non costituisce reato".
In buona sostanza, si tratterebbe di un comportamento punibile come una contravvenzione e per cui è prevista una sanzione pecuniaria da un minimo di 40 a una massimo di 160 euro. La sentenza costituisce la prima del genere in materia di Autovelox: in altre circostanze, ha spiegato il legale, la Cassazione e il Tribunale di Busto Arsizio avevano ritenuto non punibile dal punto di vista penale il danneggiamento di segnali stradali o di segnalazioni luminose situate sulla strada.