questa è l'area dove si parla in libertà, no? cioè, un tema che non ci sta da nessuna parte va qui.
allora vorrei fare una considerazione: oggi stavo vedendo non so più che tg, forse studio aperto, e intervistavano la canalis.
evitando ogni giudizio di valore e merito, mi ha colpito quando ha detto che, dopo 3 anni di controcampo, ancora non capisce il fuorigioco.
ok, sono 3 anni tra mughini cesari e abantantuono che la tartassano, però mi è venuto in mente che in pratica tutte le donne lamentano di non comprendere l'astrusissima regola del fuorigioco.
visto che, pur non reputandomi né esperto né appassionato di calcio, i regolamenti spostivi sono chiari e semplici, e non ci sono regole incomprensibili (ma solo arbitri incapaci), mi chiedo come sia possibile non capire che se un giocatore in attacco riceve palla OLTRE la linea immaginaria formata dai difensori, allora è in fuorigioco (poi approfondiamo).
non mi sembra come descrivere a un tale al bar il teorema di Godel.
poi va beh, c'è il fuorigioco passivo (ovvero quando l'attaccante è oltre la linea dei difensori, ma non riceve palla e non interferisce in alcun modo con l'azione, e non disturba il portiere), c'è la questione del "quando il passaggio è partito l'attaccante era in linea", ma non capisco come resti oscuro alle donne.
qualcuna può dare delucidazioni? qualcuno condivide questa mia perplessità?