di Arcobes/BIBI'/Roberto
IL GRANDE FRATELLO N. 5
Puntata N. 10
Questa puntata del Grande Fratello N. 5, ha rispolverato
Contrariamente, quest'anno, all'andamento in corso
Un ascolto che si era un pò dimenticato
Evitando così, di dare agli sponsor un rimborso.
E' prassi che vendendo spazi ritenuti di successo
Mancando il quale, in fattura, un quid soppresso.
Parlo per sentito dire, a me in tasca, nulla me ne viene
Era tanto per dire che quasi otto milioni d'Italiani
Secondo l'Auditel, del G.F. hanno insito il gene
E son lì, telefono in mano a far tifo e battimani.
Se non era per far sestine richieste, mai l'avrei guardato
Mi diverto a imbrattare fogli, anche se non sono pagato.
Di cronaca nera, ogni giorno ne sono pieni i giornali
La politica è un'alchimia che non mi compete
La meteorologia è una ripetizione già negli annali
Lo sport...Non parliamo di Calcio, un bla-bla ogni ora in rete
La cultura ormai è una cosa fatta a fette
Prende quota perfin Chiambretti, con il suo Markette.
Veniamo a noi, al G.F. N. 5, puntata penultima
Sono in finale in tre. Jonathan, Alex e la Catrina bionda
Dopo l'eliminazione del duo Ann-perchè-Lisa e l'Antonio in disistima.
Ho letto che anche i colonnelli possono piegarsi all'onda
E il Leotta, all'assedio non ha fatto altro che capitolare
Deludendo le sue fans, che non volevano vederlo cuccare.
L'uscita del bel moro è stata proprio una sorpresa
Il 43 % dei votanti lo voleva fuori, in vista del traguardo
Addio sogno del premio finale, una imprevista resa
A favore del duo Alex-Catrina che non meritavan riguardo.
Detto in confidenza, dei tre, a nessuno va la mia preferenza
Di verdetti-giudizi, da imparziale uso farne senza.
La Mary-snella, l'abbiamo vista di babbo Natale, nei panni
In giro per il mercato, gerla in spalla con Liorni a cercar doni
Da portare nella Casa; bella di viso e pochi gli anni
Ma su un megaplesso da fusto di cannoni.
Lei si gode questa insperata televisiva notorietà
Dopo aver versato lacrime, per il Maghetto, Lui senza pietà.
Da cinque anni insieme, ma Lui l'ha lasciata
Il giorno dell'ingresso nella casa del G.F. sorprendente
" O lui o me !" e categorico s'è l'è defilata,
che forse la fuga da un po' la teneva in mente ?
Lei si è rifatta con divertimento, cantando Domenica In coppia
Con la famigerata Platinette, di Lei di stazza doppia.
Non vi sto a raccontare del Dario Ballantini-Valentino
Né del grillo che Jonathan ha tanto impaurito
Né delle blatte del Madagascar a contatto di telefonino,
delle urla della Catrina " Grazie Italiani !" ormai un rito
della bocca aperta della Patty in " Cronache Marziane "
davanti a un nudo maschile, dalle forme non nane.
Arcobes qui chiude e vi da l'ultimo appuntamento
Per la Puntata N. 11 che concluderà questa banale storia
Anche perché vi chiedo, di lettura un ulteriore momento
Per la sottoscritta ode che il Guido genovesi, senza boria
Ha scritto per la rivista del G.F., con toscano verso.
Fosse rimasto nella Casa, credo che mai avrebbe perso.
138 Sestine e.....continua
A seguire : Dalla Rivista Il Grande Fratello del 27 Novembre 2004
ODE AL GRANDE FRATELLO
Di: Guido Genovesi
Nel mezzo del cammin del Grande Fratello
Mi ritrovai di colpo a scontar un bel fardello,
Non so ben ridir com'è che peccai
Ma posso dir di quello ch'in cor io provai.
Ancor lo rammento e dentro pur mi mordo
Chè in eterno della Casa serberò il ricordo
Il ricordo di Jonathan, spirito dolce e incline
A respirar dormiente le mie arie mattutine;
Quegli intensi momenti trascorsi sulla latrina
Il ricordo sconvolgente della piccola Catrina
Oppur la mia Rosy, donna coi calzoni,
e la lite di Alfio geloso di Tony;
Gli schiamazzi di Mary, stratega assai fina
Giovane di spirito, di corpo...mingherlina,
E l'amico mio Alessandro dal parlar per niente vano
Dai modi molto spicci, dal cuore assai toscano.
Ricordo pur Francesco e mi sento molto mesto
Chè forse dal G.F. è uscito troppo presto.
Ma ecco la mia Patty, scheggia un po' impazzita,
amante della casa, ma più amante della vita.
E ancor la bella Cinzia dal sorriso illuminante,
dal corpo statuario, dal seno soggiogante;
E infin che cosa dire di quel confessionale
Dove l'anima squarciai sia nel bene che nel male ?
Com'è triste rimembrar quel che in fondo è solo un gioco
Ed è più triste assai se nell'animo sei fioco.
Perché ancor non so quel che di me sarà
Se chi mi ha condannato poi mi perdonerà;
So sol che l'alma mia or canta, inneggia e gode
Nel potervi declamar questa mia umile ode.