Originalmente inviato da
CoD
Grazie grazie!
Anche se il mio sito e' sempre costantemente vuoto, nella mia testa dovrebbe diventare un sito proprio sulla cultura hacker, per cui di materiale ne ho a quintali e frequento l'undergorund da un bel po'.
Il fatto e' che non si puo' cambiare il termine solo perche' i media (pronuncia mEdia, e' latino, non americano) ne hanno strumentalizzato il significato.
Il mio post sopra intendeva dire proprio questo: hacker indica l'appartenenza ad una cultura come Italiano o Musulmano, non si puo' semplicemente scegliere un altro termine.
Sul fatto che la distinzione non esista ho qualche riserva.
Non esisteva ai tempi gloriosi delle Telco, del Hacker Crackdown e dei primi pc. Non esisteva perche' smontare, cambiare, smanettare e magari trovare il modo per non pagare le telefonate intercontinentali facevano parte di un tutt'uno
Poi sono arrivati i cyberpunk, i colletti bianchi, le industrie, i giornali, le aziende che ti vendono provole e formaggi su internet e per ultimo i benpensanti.
Internet e' cambiata, non e' piu' il mondo privato di un gruppo di geniali ragazzini che, unici in un mondo che non li capisce, passano il loro tempo a parlare di tecnologia e a "capire".
Internet e' diventata un grassa vacca colorata, un carrozzone da far girare per attrarre gli idioti e alcuni tra questi idioti vogliono fare gli "sboroni" dicendo di essere hacker.
Ecco che allora la cultura cambia, si adegua, trova nuove risposte. I VERI hacker, adesso, non trovano piu' gusto a muoversi in sordina in un mondo "a parte" rispetto a quello vero, si vogliono distinguere da questa massa di persone "normali" (inteso in senso tremendamente negativo) che ha invaso il LORO mondo.
E nascono i termini di warez d00dz, di lamer, di script kiddie e di cracker, per distinguere, per porre dei paletti, per puntualizzare che "hacker" e' qualcosa che affonda le sue radici in un modo di pensare.
Eppure, nonostante molti rimpiangano gli anni d'oro pre-crackdown, credo che senza questa ondata di "normalita'" la cultura hacker non avrebbe mai preso coscienza di se, non si sarebbe posta le domande che si e' posta e non avrebbe saputo DAVVERO chi e', cosa e' e perche' e'.
Insomma: il trauma era necessario perche' si passasse dall'era del'infanzia spensierata all'era della piena autocoscienza.