Visualizzazione risultati 1 fino 24 di 24

Discussione: Pseudo-hacker,ma perchè non cambiare nome?

  1. #1
    L'avatar di marcio
    marcio non è connesso AlterGuru 2500
    Data registrazione
    17-08-2003
    Residenza
    Palermo
    Messaggi
    3,300

    Predefinito Pseudo-hacker,ma perchè non cambiare nome?

    Da un sacco di tempo un sacco di ragazzi che si sentono "hacker" cercano di far cambiare alla gente il significato della parola in un senso positivo e non come distruttori del web..dico io,a parte che ai veri hacker (e sono pochi) non importa niente di questo,perchè non inventarsi direttamente un nuovo termine tipo "maghi del web" o chessoio ! :grin:

  2. #2
    Guest

    Predefinito

    webguru

  3. #3
    L'avatar di NoWhere
    NoWhere non è connesso Moderatore
    Data registrazione
    14-02-2003
    Residenza
    New Balarm
    Messaggi
    4,118

  4. #4
    L'avatar di Evcz
    Evcz non è connesso Utente storico
    Data registrazione
    31-05-2002
    Residenza
    Vicenza
    Messaggi
    5,670

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da NoWhere
    fancazzisti del web??
    :grin:
    There are three kinds of people in this world: people who watch things happen ... people who complain about things that happen ... and people who make things happen...

  5. #5
    Guest

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da Evcz
    :grin:
    :grin: :grin:

  6. #6
    Guest

    Predefinito

    Forse perche' hacker non e' un semplice termine come "spazzino" o "tabaccaio"

    Il termine Hacker fa parte di una cultura vera e propria che si e' sviluppata all'interno della rete sin dalla sua nascita.

    Uso non a caso il termine di cultura e non quello di sub-cultura, in quanto nel mondo della rete la cultura Hacker non e' stata generata da un'altra cultura piu' generica ne' si e' annidata in quelle sacche di non-cultura lasciate vuote.
    E' nata sull'Internet e appartiene all'Internet.

    Se i giornali, i pubblicitari e la gente ignorante individuano nella parola Hacker il pirata informatico, questo e' un problema loro, come se individuassero nella parola Italiano il termine "mafioso".

    Hacker e' un termine che ha un significato CULTURALE preciso e che viene travisato esattamente come il termine "Italiano" che per molto tempo (e a volte ancora oggi) viene confuso con il termine mafioso (o con quello di maleducato-polipone-truzzo)

    E' vero che il termine hacker di per se non esclude una certa forma di distruttivita'.
    Leggersi la storia dei VERI hackers, i primi, puo' servire a capire che all'inizio il confine non era cosi' netto, lo e' diventato in seguito.

    Le successive etichette di "warez d00dz", "cracker", "lamer" e altre sono una sorta di risposta della cultura della rete all'invasione di persone (sempre meno qualificate e sempre meno "hacker") nel proprio territorio.
    Fa eccezione il termine phreaker.

    Non sono solo una serie di ragazzini convinti di essere hacker a puntualizzare che l'hacking non e' sinonimo di pirateria informatica, ma molte, moltissime persone che di questa cultura hanno capito qualcosa (magari non molto) e cercano di spiegarlo a chi, ancora oggi, e' convinto che Italiano sia uguale a Mafioso, Musulmano a Terrorista e cosi' via.

  7. #7
    Guest

    Predefinito


  8. #8
    Guest

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da CoD
    Forse perche' hacker non e' un semplice termine come "spazzino" o "tabaccaio"

    Il termine Hacker fa parte di una cultura vera e propria che si e' sviluppata all'interno della rete sin dalla sua nascita.

    Uso non a caso il termine di cultura e non quello di sub-cultura, in quanto nel mondo della rete la cultura Hacker non e' stata generata da un'altra cultura piu' generica ne' si e' annidata in quelle sacche di non-cultura lasciate vuote.
    E' nata sull'Internet e appartiene all'Internet.

    Se i giornali, i pubblicitari e la gente ignorante individuano nella parola Hacker il pirata informatico, questo e' un problema loro, come se individuassero nella parola Italiano il termine "mafioso".

    Hacker e' un termine che ha un significato CULTURALE preciso e che viene travisato esattamente come il termine "Italiano" che per molto tempo (e a volte ancora oggi) viene confuso con il termine mafioso (o con quello di maleducato-polipone-truzzo)

    E' vero che il termine hacker di per se non esclude una certa forma di distruttivita'.
    Leggersi la storia dei VERI hackers, i primi, puo' servire a capire che all'inizio il confine non era cosi' netto, lo e' diventato in seguito.

    Le successive etichette di "warez d00dz", "cracker", "lamer" e altre sono una sorta di risposta della cultura della rete all'invasione di persone (sempre meno qualificate e sempre meno "hacker") nel proprio territorio.
    Fa eccezione il termine phreaker.

    Non sono solo una serie di ragazzini convinti di essere hacker a puntualizzare che l'hacking non e' sinonimo di pirateria informatica, ma molte, moltissime persone che di questa cultura hanno capito qualcosa (magari non molto) e cercano di spiegarlo a chi, ancora oggi, e' convinto che Italiano sia uguale a Mafioso, Musulmano a Terrorista e cosi' via.
    preciso come sempre cod... che aggiungere al suo discorso... niente... è già bellissimo ed esaustivo di suo...

  9. #9
    L'avatar di marcio
    marcio non è connesso AlterGuru 2500
    Data registrazione
    17-08-2003
    Residenza
    Palermo
    Messaggi
    3,300

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da CoD
    Forse perche' hacker non e' un semplice termine come "spazzino" o "tabaccaio"
    che hai contro gli spazzini :grin:

  10. #10
    Guest

    Predefinito

    Stando alla cultura italiana si dice operatori ecologici

  11. #11
    L'avatar di SL3960
    SL3960 non è connesso Altervistiano Junior
    Data registrazione
    24-09-2002
    Residenza
    Firenze
    Messaggi
    548

    Predefinito

    Per me la differenza principale sta nel fatto che un hacker è affascinato da ciò che trova... Cerca di capire il funzionamento e superare le barriere che altri gli mettono davanti.. Non per fare danni.. Per un hacker violare una protezione è una sfida con se stesso...

    Forse è troppo filosofico..
    Blog--> SL3960
    Sito ufficiale--> SL3960.com

  12. #12
    L'avatar di Panz
    Panz non è connesso Altervistiano Junior
    Data registrazione
    01-07-2001
    Messaggi
    570

    Post

    Citazione Originalmente inviato da CoD
    Leggersi la storia dei VERI hackers, i primi, puo' servire a capire che all'inizio il confine non era cosi' netto, lo e' diventato in seguito.
    Questo è l'unico punto su cui non sono d'accordo, perchè secondo me il confine non esiste proprio (neanche adesso).
    Non è la conoscenza a porre confini, ma è l'utilizzo che una persona decide di fare della propria conoscenza a mettere questi confini.

    Citazione Originalmente inviato da CoD
    Non sono solo una serie di ragazzini convinti di essere hacker a puntualizzare che l'hacking non e' sinonimo di pirateria informatica, ma molte, moltissime persone che di questa cultura hanno capito qualcosa (magari non molto) e cercano di spiegarlo a chi, ancora oggi, e' convinto che Italiano sia uguale a Mafioso, Musulmano a Terrorista e cosi' via.
    Per spiegarmi meglio, nel tuo esempio aggiungerei che tra gli italiani c'è una minoranza di mafiosi come tra i musulmani c'è una minoranza di terroristi. Come ci sono mafiosi non italiani e terroristi non musulmani. Semplicemente sono parole che non hanno nessun legame tra di loro.

    Marcio ha ragione, anche per dare una valenza positiva bisognerebbe usare un termine diverso da hacker (non commento l'utilizzo che i media hanno fatto di questa parola, finirei per vomitare...).
    Ultima modifica di Panz : 08-10-2004 alle ore 17.42.32
    Panz.

    C'è sempre qualcuno che è più potente di te. Allora, quando lo incontri, fai in modo che sia dalla tua parte.


  13. #13
    Guest

    Predefinito

    no, per dare una valenza positiva ad hacker basta chiamare i pirati informatici cracker, lamer, ecc....

    hacker ha dentro di se un significato che non ha nulla a che fare con chi usa le conoscenze per recare danno...

    hacker è il pacifico... l'unico crimine che commette è la curiosità e la voglia di apprendere... si spinge dove nessuno si è mai spinto per apprendere... non arreca danno e comunica la falla...
    cracker è quello che usa le cose che apprende per arrecare danno a terzi... non comunica nessuna falla altrimenti non potrebbe tornare a danneggiare nello stesso posto...

    la distinzione mi sembra più che netta!! :eyes:
    Ultima modifica di neoscript : 08-10-2004 alle ore 17.54.36

  14. #14
    L'avatar di marcio
    marcio non è connesso AlterGuru 2500
    Data registrazione
    17-08-2003
    Residenza
    Palermo
    Messaggi
    3,300

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da neoscript
    no, per dare una valenza positiva ad hacker basta chiamare i pirati informatici cracker, lamer, ecc....

    hacker ha dentro di se un significato che non ha nulla a che fare con chi usa le conoscenze per recare danno...

    hacker è il pacifico... l'unico crimine che commette è la curiosità e la voglia di apprendere... si spinge dove nessuno si è mai spinto per apprendere... non arreca danno e comunica la falla...
    cracker è quello che usa le cose che apprende per arrecare danno a terzi... non comunica nessuna falla altrimenti non potrebbe tornare a danneggiare nello stesso posto...

    la distinzione mi sembra più che netta!! :eyes:
    E' proprio questo quello che voglio dire non metto in discussione la distinzione fra i vari termini,solo che ormai i media hanno trasformato in modo irreversibile il significato almeno fra la gente comune,quindi invece di lottare per qualcosa in cui non si riuscirà (non tutti hanno le nostre conoscenze informatiche) non sarebbe meglio ricreare un termine?..

  15. #15
    Guest

    Predefinito

    assolutamente no. il nome è stato sempre quello ed è bellissimo. al massimo bisognerebbe cambiare cervello ai lamers.

  16. #16
    Guest

    Predefinito

    Cod è stato già abbastanza esauriente. Perchè dovrei aggiungere qualcosa di mio?

  17. #17
    L'avatar di cosisonoio
    cosisonoio non è connesso AlterGuru
    Data registrazione
    03-07-2004
    Residenza
    Ubuntustudio 8.04
    Messaggi
    1,960

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da Rommel
    assolutamente no. il nome è stato sempre quello ed è bellissimo. al massimo bisognerebbe cambiare cervello ai lamers.
    Infatti! E poi, che bisogno cè di un nome? Alla fin fine se san le cose basta...che vuoi che dica...bravi!
    Che fortuna possedere una grande intelligenza non ti mancano mai le sciocchezze da dire.(Anton Cechov)
    Gran brutta malattia il razzismo. Più che altro strana : colpisce i bianchi, ma fa fuori i neri. (Albert Einstein)
    [Mafioso AlterVistiano]

  18. #18
    Guest

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da numerone
    Stando alla cultura italiana si dice operatori ecologici
    XDD lolloso...
    Diego

  19. #19
    Guest

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da CoD
    Forse perche' hacker non e' un semplice termine come "spazzino" o "tabaccaio"

    Il termine Hacker fa parte di una cultura vera e propria che si e' sviluppata all'interno della rete sin dalla sua nascita.

    Uso non a caso il termine di cultura e non quello di sub-cultura, in quanto nel mondo della rete la cultura Hacker non e' stata generata da un'altra cultura piu' generica ne' si e' annidata in quelle sacche di non-cultura lasciate vuote.
    E' nata sull'Internet e appartiene all'Internet.

    Se i giornali, i pubblicitari e la gente ignorante individuano nella parola Hacker il pirata informatico, questo e' un problema loro, come se individuassero nella parola Italiano il termine "mafioso".

    Hacker e' un termine che ha un significato CULTURALE preciso e che viene travisato esattamente come il termine "Italiano" che per molto tempo (e a volte ancora oggi) viene confuso con il termine mafioso (o con quello di maleducato-polipone-truzzo)

    E' vero che il termine hacker di per se non esclude una certa forma di distruttivita'.
    Leggersi la storia dei VERI hackers, i primi, puo' servire a capire che all'inizio il confine non era cosi' netto, lo e' diventato in seguito.

    Le successive etichette di "warez d00dz", "cracker", "lamer" e altre sono una sorta di risposta della cultura della rete all'invasione di persone (sempre meno qualificate e sempre meno "hacker") nel proprio territorio.
    Fa eccezione il termine phreaker.

    Non sono solo una serie di ragazzini convinti di essere hacker a puntualizzare che l'hacking non e' sinonimo di pirateria informatica, ma molte, moltissime persone che di questa cultura hanno capito qualcosa (magari non molto) e cercano di spiegarlo a chi, ancora oggi, e' convinto che Italiano sia uguale a Mafioso, Musulmano a Terrorista e cosi' via.
    Che dire più di questo...concetto perfetto!

  20. #20
    Guest

    Predefinito

    Grazie grazie!

    Anche se il mio sito e' sempre costantemente vuoto, nella mia testa dovrebbe diventare un sito proprio sulla cultura hacker, per cui di materiale ne ho a quintali e frequento l'undergorund da un bel po'.

    Il fatto e' che non si puo' cambiare il termine solo perche' i media (pronuncia mEdia, e' latino, non americano) ne hanno strumentalizzato il significato.

    Il mio post sopra intendeva dire proprio questo: hacker indica l'appartenenza ad una cultura come Italiano o Musulmano, non si puo' semplicemente scegliere un altro termine.

    Sul fatto che la distinzione non esista ho qualche riserva.
    Non esisteva ai tempi gloriosi delle Telco, del Hacker Crackdown e dei primi pc. Non esisteva perche' smontare, cambiare, smanettare e magari trovare il modo per non pagare le telefonate intercontinentali facevano parte di un tutt'uno

    Poi sono arrivati i cyberpunk, i colletti bianchi, le industrie, i giornali, le aziende che ti vendono provole e formaggi su internet e per ultimo i benpensanti.

    Internet e' cambiata, non e' piu' il mondo privato di un gruppo di geniali ragazzini che, unici in un mondo che non li capisce, passano il loro tempo a parlare di tecnologia e a "capire".

    Internet e' diventata un grassa vacca colorata, un carrozzone da far girare per attrarre gli idioti e alcuni tra questi idioti vogliono fare gli "sboroni" dicendo di essere hacker.

    Ecco che allora la cultura cambia, si adegua, trova nuove risposte. I VERI hacker, adesso, non trovano piu' gusto a muoversi in sordina in un mondo "a parte" rispetto a quello vero, si vogliono distinguere da questa massa di persone "normali" (inteso in senso tremendamente negativo) che ha invaso il LORO mondo.

    E nascono i termini di warez d00dz, di lamer, di script kiddie e di cracker, per distinguere, per porre dei paletti, per puntualizzare che "hacker" e' qualcosa che affonda le sue radici in un modo di pensare.

    Eppure, nonostante molti rimpiangano gli anni d'oro pre-crackdown, credo che senza questa ondata di "normalita'" la cultura hacker non avrebbe mai preso coscienza di se, non si sarebbe posta le domande che si e' posta e non avrebbe saputo DAVVERO chi e', cosa e' e perche' e'.

    Insomma: il trauma era necessario perche' si passasse dall'era del'infanzia spensierata all'era della piena autocoscienza.

  21. #21
    Guest

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da CoD
    Grazie grazie!

    Anche se il mio sito e' sempre costantemente vuoto, nella mia testa dovrebbe diventare un sito proprio sulla cultura hacker, per cui di materiale ne ho a quintali e frequento l'undergorund da un bel po'.

    Il fatto e' che non si puo' cambiare il termine solo perche' i media (pronuncia mEdia, e' latino, non americano) ne hanno strumentalizzato il significato.

    Il mio post sopra intendeva dire proprio questo: hacker indica l'appartenenza ad una cultura come Italiano o Musulmano, non si puo' semplicemente scegliere un altro termine.

    Sul fatto che la distinzione non esista ho qualche riserva.
    Non esisteva ai tempi gloriosi delle Telco, del Hacker Crackdown e dei primi pc. Non esisteva perche' smontare, cambiare, smanettare e magari trovare il modo per non pagare le telefonate intercontinentali facevano parte di un tutt'uno

    Poi sono arrivati i cyberpunk, i colletti bianchi, le industrie, i giornali, le aziende che ti vendono provole e formaggi su internet e per ultimo i benpensanti.

    Internet e' cambiata, non e' piu' il mondo privato di un gruppo di geniali ragazzini che, unici in un mondo che non li capisce, passano il loro tempo a parlare di tecnologia e a "capire".

    Internet e' diventata un grassa vacca colorata, un carrozzone da far girare per attrarre gli idioti e alcuni tra questi idioti vogliono fare gli "sboroni" dicendo di essere hacker.

    Ecco che allora la cultura cambia, si adegua, trova nuove risposte. I VERI hacker, adesso, non trovano piu' gusto a muoversi in sordina in un mondo "a parte" rispetto a quello vero, si vogliono distinguere da questa massa di persone "normali" (inteso in senso tremendamente negativo) che ha invaso il LORO mondo.

    E nascono i termini di warez d00dz, di lamer, di script kiddie e di cracker, per distinguere, per porre dei paletti, per puntualizzare che "hacker" e' qualcosa che affonda le sue radici in un modo di pensare.

    Eppure, nonostante molti rimpiangano gli anni d'oro pre-crackdown, credo che senza questa ondata di "normalita'" la cultura hacker non avrebbe mai preso coscienza di se, non si sarebbe posta le domande che si e' posta e non avrebbe saputo DAVVERO chi e', cosa e' e perche' e'.

    Insomma: il trauma era necessario perche' si passasse dall'era del'infanzia spensierata all'era della piena autocoscienza.
    ormai ho capito...metto un quoto permanente. sono ottime le tue riflessioni, imho.
    1° per il fatto di mass media (mass=massa medium-ii=mezzo), non puoi immaginare quante persone ho corretto fino ad ora :D (è terribile sentire alcuni giornalisti che storpiano il termine, insieme a tantissimi altri, per es. i nomi delle città irachene)
    2° io sono sempre stato una persona cui piace innalzare sempre di più la soglia dei propri limiti (per questo motivo concepisco lo studio come test estremo delle mie capacità, e alcune materie mi sembrano degli hobbies, come degli hobbies mi sembrano degli studi). di conseguenza sono nato hacker?

  22. #22
    Guest

    Predefinito

    Citazione Originalmente inviato da Rommel
    di conseguenza sono nato hacker?
    Perche' no.

    Leonardo da Vinci era un Hacker, Joyce anche.

    Chi smonta per imparare e ha sete insaziabile di conoscenza... a parer mio e' sulla buona strada.

    Creo comunque che i veri hackers non si considerino tali, dopotutto non c'e' un limite alla conoscenza, quindi anche il migliore "sta ancora imparando"

    Quando mi chiedono: "ma sei un hacker?" io rispondo "non esistono gli hacker"... se hanno voglia di capire, capiscono


    P.S.: leggetevi Il Manifesto Hacker. Ve lo linkerei in italiano ma ho trovato solo versioni tradotte alla c@zzo con pezzi inesistenti aggiunti, pezzi tagliati e persino il nome della prof cambiato con uno italiano . E pensare che ce lo avrei sul mio sito (nei recessi oscuri del mio db )

  23. #23
    Guest

    Predefinito

    scusa cod hai detto: andatevi a leggere... mi consigli qualche libro o qlc sito? grazie.

    mi ricordo che me ne avevi gia' consigliato uno su un altro argomento.

  24. #24
    Guest

    Predefinito

    Hai voglia!

    Vuoi documentazione? Ti ci affogo nella documentazione!

    Innazitutto per capire il termine 'hacker', vedere quando e' stato strumentalizzato la prima volta ed avere uno spaccato dei primi grandi hacker, consiglio vivamente a tutti: "The Hacker Crackdown" di Bruce Sterling.
    E' un libro fondamentale ed e' veramente bellissimo!

    Lo si puo' keggere in inglese direttamente dal suo sito: http://www.chriswaltrip.com/sterling/index.html oppure ordinare la versione italiana alla casa editrice Shake (il titolo italiano e' "GIRO DI VITE CONTRO GLI HACKER"): http://www.shake.it/giro.html

    Per comprendere la psicologia degli hacker conviene, oltre al manifesto di The Mentor, leggersi:

    Memorie dall'undergorund (che un giorno o l'altro pubblichero' sul mio sito)
    Il manifesto GNU per capire da che idee nasce l'idea di linux e non solo
    e almeno qualche parte di: The Jargon File (ad esempio l'introduzione)

    Di libri sugli hacker ce ne sono forse troppi, ma pochi hanno saputo cogliere il vero spirito di questa cultura.

    Ci sarebbe la bellissima introduzione presente nel volume (per altro tecnicissimo) Hacker, l'attacco di John Cirillo che racconta di come sia entrato in contatto con questo mondo.
    Il volumone e' costoso (51,13 euro) e molto tecnico, per cui vedro' se riesco ad estrapolare il pezzo di storia e ad ottenere dall'autore i diritti per pubblicarlo.

    Purtroppo lo sprito, l'atmosfera e i modi dell'undergound si "assorbono" piu' che capirli.
    Occorre passare un po' di tempo in questo ambiente, parlare con la gente di ogni tipo che lo frequenta e avvicinarsi a cyberpunk, lamerozzi e cracker di ogni tipo prima di trovare qualche vero guru.
    Ma tutti fanno parte di questo ambiente.

    Insomma, occorre accettare l'invito di The Mentor:

    Sono un Hacker, entra nel mio mondo

Regole di scrittura

  • Non puoi creare nuove discussioni
  • Non puoi rispondere ai messaggi
  • Non puoi inserire allegati.
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •