L'uomo ricercato potrebbe essere il killer del carabiniere ucciso giovedì in provincia di Pesaro. Caccia all'uomo in tutta la città.
ROMA - Una vera e propria caccia all'uomo è in corso a Roma, dove stamattina un uomo ha sparato alcuni colpi a una squadra di agenti della polizia che stavano effettuando un controllo nei pressi della Stazione Termini. Al momento le ricerche sono concentrate in via Appia Nuova, dove si sta creando una situazione di panico tra i passanti. Il rischio di un conflitto a fuoco è elevatissimo, nel caso l'uomo venga trovato.
SCAPPATO SU UNA FORD - L'uomo ha sparato alcuni colpi di pistola, in via delle Terme di Diocleziano, nei pressi della Stazione Termini a Roma, reagendo ad un controllo effettuato da alcuni agenti di polizia. E' poi fuggito a piedi fino a piazza Esedra, dove è salito a bordo di una Ford Ka, e ha costretto l'autista che si trovava dentro la vettura ad allontanarsi, sotto minaccia della pistola. Il fuggitivo è sceso dall'auto in via Cavour, all'angolo con via Principe Amedeo, e qui potrebbe aver preso la linea A della metropolitana (chiusa per controlli e poi riaperta), alla stazione di piazza Vittorio. Il proprietario dell'auto è stato ascoltato dalla Squadra mobile, mentre la polizia scientifica sta controllando le impronte lasciate nell'auto per verificare se sono quelle di Liboni.
IL KILLER - Il ricercato potrebbe essere Luciano Liboni, 47 anni, di Montefalco, in provincia di Pesaro, ovvero il presunto killer che giovedì 22 ha ucciso il carabiniere Alessandro Giorgioni, 36 anni, che gli aveva chiesto i documenti per un controllo. Una delle cause del riconoscimento è il fatto che il ricercato ha la mano destra fasciata, proprio come Liboni. Questo elemento, oltre alla descrizione del volto e dell'aspetto del fuggiasco, fa ritenere gli investigatori pesaresi - in contatto costante con Roma - che il killer cui si sta dando la caccia da tre giorni sia lo stesso uomo in fuga a Roma. Inoltre l'arma usata questa mattina contro gli agenti, una 38 special, è la stessa che giovedì ha ucciso Giorgioni. Liboni, latitante da due anni, è noto agli inquirenti con il nome di «Lupo solitario» per la sua abilità a sfuggire agli inseguitori. Al momento, polizia e carabinieri hanno in mano due foto che lo ritraggono; una in bianco e nero in cui appare con occhiali e pizzetto, l'altra, più recente, con un aspetto trasandato. Segni particolari, una cicatrice sul naso e un neo sotto l'occhio sinistro.
ULTIMO SALUTO AL CARABINIERE - Sono cominciati nella chiesa di San Pietro a Novafeltria, in provincia di Pesaro, i funerali di Alessandro Giorgioni, il carabiniere ucciso giovedì. Il feretro del militare è stato portato in chiesa, seguito dalla moglie di Giorgioni, insieme al figlio di cinque anni. La bara è stata accolta dal picchetto d'onore dei carabinieri, alla presenza del comandante generale dell'Arma, Luciano Gottardo, e del comandante regionale delle Marche, Antonio Reho. Il vescovo, Paolo Rabitti, ha iniziato la celebrazione invitando il bandito che ha ucciso il giovane carabiniere a ravvedersi.
Luciano Liboni, presunto killer del carabiniere ucciso a Sant'Agata Feltria (Ansa)
da corriere.it