http://www.girodivite.it/article.php3?id_article=499
Nelle scuole italiane riformate dalla Moratti, Darwin addio. E' una notizia che nei dibattiti in corso è passata quasi inosservata.
di Redazione, pubblicato il 31 marzo 2004 - 522 letture
Di Filippo Gentiloni
Nelle scuole italiane riformate dalla Moratti, Darwin addio. E' una notizia che nei dibattiti in corso è passata quasi inosservata, ma che il «divino» vuole sottolineare, con amarezza. E' noto che la battaglia contro l'evoluzionismo è una delle bandiere della destra americana e non solo, ma che non ci aspettavamo che anche la nostra destra la assumesse e la facesse sventolare. Eppure la stessa chiesa la aveva ammainata o, comunque, accantonata.
E' stato l'ufficio studi della Cisl a notare che nei nuovi programmi della scuola media, fra le molte cose scomparse (fra l'altro, anche la storia antica) bisogna annoverare anche «l'evoluzione degli esseri viventi». Addio evoluzionismo, e ritorno, quindi, al fissismo e creazionismo. Ritorno all'800. E' bene ricordare, da una parte, quanto la teoria di Darwin avesse sconvolto le tranquille sicurezze cristiane, e non solo. Sulla creazione, ma anche, dall'altra, quanti passi avanti le chiese abbiano fatto, nel corso di un secolo, per venire incontro a Darwin e alle sue teorie che più o meno tutti gli scienziati avevano accettato. Chi negava questo coro quasi unanime si vedeva relegato nei cortili dei vecchi fondamentalismi.
Molti studiosi cristiani - cattolici e non - si erano impegnati alla ricerca di mediazioni che salvassero, insieme alla evoluzione delle specie, l'immagine del Dio creatore dal nulla. Basti ricordare la grande figura di Teilhard de Chardin, scienziato e credente. Le mediazioni raggiunte accettavano, più o meno tutte, l'evoluzione delle specie ma insistevano sulla creazione diretta dell'anima spirituale dell'uomo. Soluzioni non certo prive di incertezze - soprattutto il dualismo anima-corpo appariva insoddisfacente - ma che comunque permettevano di eliminare la rigida spaccatura fra le scienze moderne e le chiese. La lettura letterale della pagina biblica della creazione rimaneva esclusiva degli ambienti più fondamentalisti: il creazionismo era una delle loro principali bandiere. La scuola italiana aveva accettato con una certa tranquillità la teoria evoluzionista.
E ora? La riforma Moratti sembra volere imboccare una strada del passato, strada che neppure il Vaticano si sente di percorrere, se non con imbarazzo. Ben altri sono i problemi indotti dalla globalizzazione, con l'islam, ad esempio, alle porte di casa e i cinesi in espansione. Mentre si fa strada sempre più decisamente una lettura delle pagine bibliche che tiene conto delle moderne leggi dell'ermeneutica, anche per quello che riguarda Adamo ed Eva, i nostri progenitori e le scimmie relative.
Speriamo che i credenti cristiani non siano costretti a dover scegliere ancora una volta fra la scienza e la fede. O, meglio, fra la logica e i fondamentalismi cari alla riforma Moratti.
L'articolo di Filippo Gentiloni è stato pubblicato su Il Manifesto, 21 marzo 2004.
---------------------------------------------
L'APPELLO
"Un danno per la cultura
delle nuove generazioni"
Dai nuovi programmi della Scuola media è scomparso l'insegnamento della "Teoria dell'evoluzione delle specie". L'elenco degli argomenti da trattare non comprende più "L'evoluzione della Terra", la "Comparsa della vita sulla Terra" la "Struttura, funzione ed evoluzione dei viventi" e "L'origine ed evoluzione biologica e culturale della specie umana"
I programmi pubblicati nel decreto legislativo del 19 febbraio 2004 non contengono tracce della storia evolutiva dell'uomo né del suo rapporto con le altre specie.
Il mancato apprendimento della teoria dell'evoluzione
per dei ragazzi di 13-14 anni, rappresenta una limitazione culturale e una rinuncia a svilupparne la curiosità scientifica e l'apertura mentale.
E' senz'altro giusto spiegare che il Darwinismo
e le teorie che ne sono conseguite hanno lacune da colmare e presentano problemi insoluti, ma non si può saltare completamente l'anello che lega passato e presente della nostra specie. Chiediamo dunque al Ministero dell'Istruzione di rivedere i programmi della scuola media, colmando una dimenticanza dannosa per la cultura scientifica delle nuove generazioni.
Carlo Bernardini - Dip. di Fisica La Sapienza e Infn
Edoardo Boncinelli - Scuola Int. Sup. StudiAvanzati, Trieste
Luigi Luca Cavalli Sforza - Univ. di Stanford
Bruno Dallapiccola - Ist. Mendel, Roma
Ernesto Di Mauro - Genetica molecolare, La Sapienza.
Dir. Fond. Cenci Bolognetti
Renato Dulbecco - Nobel per la medicina
Margherita Hack - prof. ssa emerita di Astrofisica, Trieste
Giuseppe Novelli - docente di Genetica Umana, Tor Vergata
Franco Pacini - dir. Osservatorio di Arcetri
Massimo Pettoello - Mantovani - prof. di Pediatria,
Foggia e New York
Alberto Piazza - docente di Genetica Umana, Torino
Pier Franco Pignatti - presid. Soc. italiana di Genetica Umana
(23 aprile 2004)