http://www.repubblica.it/2003/j/sezi...a/mpa/mpa.html
I produttori hollywoodiani all'attacco di chi scarica film online
I provider: "Col 'decreto cinema' cambia tutto"
Internet: arrivano le delazioni
contro gli utenti del P2P
di ALESSIO BALBI
ROMA - "Sì, è vero: la Motion Picture Association sta inviando ai provider segnalazioni sugli utenti che scambiano film protetti da copyright". Luciano Daffarra, segretario generale della Federazione Anti Pirateria Audiovisiva (Fapav), conferma a Repubblica.it il salto di qualità nella lotta alla pirateria cinematografica: i produttori hollywoodiani hanno iniziato a prendere di mira gli utenti italiani dei servizi di file-sharing e non più soltanto i pirati che gestiscono online attività illegali su vasta scala.
Il quotidiano online Punto Informatico ha dato notizia di un'inedita iniziativa della Mpaa: l'associazione delle major cinematografiche avrebbe chiesto a un Internet service provider italiano di "intraprendere le appropriate azioni legali" contro un cliente Adsl che condivide online due film ancora in programmazione nelle sale, "Master and commander" e "Lost in translation". La condivisione sarebbe avvenuta tramite il servizio di file-sharing eMule. Il provider avrebbe provveduto ad avvertire l'utente della presunta violazione, senza prendere ulteriori provvedimenti.
L'iniziativa della Mpa arriva a meno di una settimana dall'approvazione in Consiglio dei ministri del cosiddetto "decreto cinema", che prevede un ruolo attivo dei provider nell'individuazione e nel contrasto del file-sharing illegale. Il ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani, promotore del provvedimento, ha annunciato che in caso di successo il decreto verrà esteso anche ad altri settori colpiti dalla pirateria, in primo luogo quello musicale. La lettera scritta dagli avvocati della Mpaa non fa riferimento alla nuova norma. "Ma", valuta Daffarra, "si tratta di lettere standard, che non vengono necessariamente aggiornate ad ogni integrazione legislativa".
L'applicazione o meno del "decreto cinema" appare, invece, una discriminante fondamentale agli occhi dei provider. "Finora, a lettere di questo tipo il provider poteva semplicemente rispondere di non avere i titoli per intraprendere azioni legali", spiega Paolo Nuti, presidente dell'Associazione Italiana Internet Provider (Aiip). "Con il decreto cinema, invece, il provider sarebbe obbligato almeno a tagliare la linea dell'utente incriminato. Ma a quel punto, dal momento che nulla vieta di passare da un provider all'altro, bisognerebbe creare delle liste di proscrizione di utenti che non possono avere accesso ad Internet".
"La verità è che i provider non hanno nessun interesse a prendere provvedimenti contro chi scarica film, poiché sanno che gli utenti acquistano collegamenti a banda larga principalmente per questo motivo", dichiara Daffarra. "L'industria cinematografica vive in una situazione di grave pericolo: dalle 300 violazioni al giorno di due anni fa si è passati alle attuali 10 mila. Bisogna reagire, altrimenti, come ha denunciato Aurelio De Laurentiis, non si potranno più produrre nuove opere".
(20 marzo 2004)
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La creatività umana trova sempre il modo di esistere: essa non può morire.
E' completamente falso che non si potranno più produrre nuove opere, semplicemente il concetto di opera si evolverà.
Fermo restando che il diritto d'autore esiste e dovrebbe essere rispettato, la cosa che mi ha fatto rabbirividire é l'idea di impedire l'accesso ad internet.
Questa mitica lista nera é la più cattiva nella triste storia delle cattive idee: io stesso frequento diversi forum, faccio decine di ricerche, chatto, in pratica mi esprimo tramite internet.
In pratica Internet é il mezzo d'espressione per eccellenza.
Come caxxo possono pensare di decidere chi può connettersi e chi no?
Roba da matti...