http://www.repubblica.it/2004/c/sezi...etocinema.html
Irritato per lo slittamento del suo provvedimento
il ministro diserta il consiglio dei ministri
Slitta il decreto sul cinema
Urbani sbatte la porta
ROMA - Giuliano Urbani sbatte la porta. Il ministro dei Beni Culturali, indispettito per l'impossibilità di discutere del decreto sul cinema, che verte sui finanziamenti straordinari e sulla lotta alla pirateria nel settore, non parteciperà al Consiglio dei ministri di oggi. "Non ci sarò - scrive Urbani - per l'impossibilità di discutere e approvare il decreto-legge proposto già una settimana fa".
Nell'occasione, fanno sapere dal ministero, Urbani ha anche inviato una lettera riservata al Silvio Berlusconi, nella quale chiede che si proceda verso "una sollecita definizione di un problema così delicato, dal quale dipendono finanziamenti - peraltro già previsti dalla legge - al cinema e al teatro, alla musica e ai beni culturali in generale, con particolare riguardo a una rilevante quantità di lavoratori precari attualmente impegnati a sostegno della tutela del Patrimonio artistico nazionale".
Nel decreto viene affrontato il problema della risorse: il Fondo statale scende quindi al 50 per cento (prima si arrivava fino al 75) il finanziamento ad un produttore, che deve garantire di aver trovato le risorse per l'altra metà. Inoltre cambiano i parametri di "qualità": il reference system introduce una serie di punti come la "capacità commerciale dimostrata in passato" da chi chiede soldi. Un nuovo flusso di denaro arriverà dalla pubblicità (sarà possibile inserire marchi e prodotti nel film, cosa finora vietata), e dalla possibilità di finanziamenti da parte di Enti pubblici (ad esempio le Regioni).