c'è qualcuno interessato nell'ai? stiamo 'facendo' un programma per parlare, vedere, sentire, pensare etc.
attualmente si trova allo stato meno che alpha, ma ci stiamo lavorando
mail at: express_altervista_org
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Dato un lavoro, si possono scegliere due sole delle seguenti caratteristiche: veloce, economico, di qualità.
Così capita che se un lavoro è veloce ed economico non sarà di qualità; se è veloce e di qualità non sarà economico; se è economico e di qualità non sarà veloce.
Io sono curioso, ma per la verità ankio sto lavorando ad un programma ke ha un pò di intelligenza artificilae(un minimo per il sistema di combattimento). Poi magari ve lo sottopongo, quando la versione alfa è ultimata. Io uso il vb.. tu?
siamo in due ed utilizzeremo iso c/c++. per gli helper con interfaccie grafiche utilizzeremo c++builderx
se ti serve un po' di ia per un gioco, un buon sito è:
www.fierz.ch (se nn ti spaventa l'inglese ;-) )
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Così capita che se un lavoro è veloce ed economico non sarà di qualità; se è veloce e di qualità non sarà economico; se è economico e di qualità non sarà veloce.
Arrivate tardi: e' un paio d'anni che ho costruito... un tostapane intelligente.
Non fa solo i toast: risponde al telefono, fa le parole crociate e di recente si e' iscritto all'universita'.
L'unico problema e' che utilizza un software microsoft, quindi rende i toast immangiabili, sbaglia a scrivere nelle caselle delle parole crociate e quando da un esame all'universita' a qualunque domanda gli si faccia risponde "sei veramente sicuro di volerlo sapere?".
Al primo esame in cui l'hanno bocciato e' tornato a casa dicendo "il prof non ha funzionato correttamente. Si consiglia di spegnerlo e riaccenderlo. Se il problema persiste contattare il rettore dell'unviersita'".
Ora che ci penso.... non sono piu' tanto sicuro che questa sia "intelligenza".
:D
IMHO
Non penso sia possibile creare un programma capace di pensare come un uomo.
IMHO
Sicuramente sarà credibile ma "come tutte le macchine rimarrà sempre una macchina"
IMHO
Non potrà mai esistere un programma capace di avere emozioni
non è necessario che pensi o provi emozioni
è sufficiente che sia in grado di parlare, spiegare, dimostrare, dare opinioni
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Così capita che se un lavoro è veloce ed economico non sarà di qualità; se è veloce e di qualità non sarà economico; se è economico e di qualità non sarà veloce.
Tutte queste opzioni sono strettamente legate alle emozioniOriginalmente inviato da express
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Un moderatore per gestirli, un moderatore per guidarli, un moderatore per sgridarli e nel buio anche bannarli...
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non li fate...perchè un giorno (secondo una tesi di bill non mi ricordo il cognome, insomma quello che ha inventato lo java) ci supereranno in inteliggenza (non so con quali e quante dopppppppie si scrive :D ) e saranno in grado di riprodursi...
guarda che emacs supera per intelligenza un vasto numero di persone che conosconon li fate...perchè un giorno (secondo una tesi di bill non mi ricordo il cognome, insomma quello che ha inventato lo java) ci supereranno in inteliggenza (non so con quali e quante dopppppppie si scrive )
inventeremo il preservativo per programmie saranno in grado di riprodursi...
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Hai toppato Dudo :P :P 2 "l" ed 1 "g" : intelligenza ;)Originalmente inviato da Dudo
Ciao.
Ciao anche io mi interesso di algoritmi AI (path finding A*, game opponent AI, generazione pseudo nomi e cose simili).
Tra l'altro ho anche parecchi progetti che coltivo sempre ma rimando costantemente, tipo un linguaggio adatto a comunicare direttamente con l'entità AI senza gli intoppi della grammatica delle varie lingue...
Sono cose molto interessanti peccato che richiedano tempi notevoli.
Avrai sentito parlare del Test di Turing , noto perché vagamente citato in BladeRunner... beh in effetti ancora non è stato superato.Originalmente inviato da terzae
Non è stato superato proprio a causa degli ostacoli della grammatica, che secondo me è solo tempo perso... o quantomeno se ne dovrebbero occupare i linguisti, mentre il programmatore potrebbe concentrarsi solo sulla complessità della comprensione, memorizzazione e creatività della macchina riguardo ai "concetti" anche di base.
C'è molta diffidenza riguardo all'AI da parte dei "non interessati", quasi come se, con una sorta di "gelosia", temessero di essere sopraffatti in futuro dalla macchina pensante. Se ci pensate è il tema di fondo di molta letteratura e cinematografia del '900.
Avvertimento: richiedere in privato questioni tecniche produrrà inevitabilmente una supercazzola prematurata come risposta. (5 served)
@heracleum ti interessa collaborare? magari potresti incominciare con il segnalarci qualche progetto simile o quant'altro ritieni della massima rilevanza
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Purtroppo io preferisco sviluppare in Java che in questi casi penso sia il linguaggio object oriented più adatto.
Beh non ho niente da segnalare di esterno, seguo poco i progetti di altri, mi piace macchinare parecchio di mio ;)
Ah ho fatto un salto da voi, è motlo carino ma.. ahiahiai ma è tutto in html statico il sito, come si suol dire qui "marca male" :D
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il sito è in ristrutturazione...
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Se volete che un computer sia in grado di pensare come un uomo dategli la capacita' che rende unici gli esseri intelligenti: sbagliare.
Con tutta la buona volonta' di questo mondo i programmatori sono riusciti "solamente" a creare la fuzzy logic, ma ancora non hanno fornito alle AI la capacita' di fare associazioni (anche sbagliate) assolutamente arbitrarie.
Il Caos signori... ecco cio' che ci rende umani :D
Parole sante||| :)Originalmente inviato da CoD
non ci vuole nulla a fare un programma che sbagli, il problema è sempre legato al perchè sbagli...
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btw parlare di caos semplicemente come qualcosa di non prevedibile è sinonimo di ignoranza (dell'argomento, s'intende)... le teorie del caos, che affascinano molto chi non le conosce, sono semplicemente delle teorie che modellizzano situazioni in cui non si ottengono buone previsioni con il metodo classico perchè tutte le condizioni iniziali sono posizioni di equilibrio instabile per la precisione delle nostre apparecchiature... e come dire che gli infinitesimi delle nostre misure contano almeno tanto quando le nostre misure...
tutto ciò applicato al sistema uomo ci dice che il nostro livello di astrazione non è sempre adeguato al problema che si vuole risolvere (di qui gli 'sbagli' dettati dal 'caos'); resta comunque il fatto che il procedimento usato per 'tentare' la soluzione del problema è sempre di tipo logico-deduttivo.
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Beh diciamo che il caos mi è sempre stato sulle palle come concetto da esaltare, dio dei meccanicisti, ma non c'entra è una mia antipatia personale.
Invece riguardo all'AI, non è poi così strano, è ovvio che lo si usi, lo puoi trovare sotto il nome di Chaos Generator ma non è nient'altro che un semplice e classico Random, sequenze di numeri pseudo-casuali e proprio quello "pseudo-" lo rende uno strumento di grandi e nascoste potenzialità. Se vuoi generare un comportamento AI in tempo reale è ovvio che avrai delle pause di tempo di lunghezza variabile (random) un concetto o un'idea base su un argomento random ove non ci fossero spunti.
In effetti l'umano per sembrare tale pare debba avere tempi variabili nelle sue attività, mentre la macchina che esegue il suo "compito" lo realizzera' in tempi ritmicamente identici.
Ah questa ci calza a meraviglia: mi viene in mente la funzione "Humanize" di un editor MIDI, parliamo di musica elettronica che verrà programmata a tavolino in tempi, dinamiche e suoni meccanicamente perfetti, troppo perfetti per risultare musica "vera", strumenti musicali veri, quelli suonati dall'uomo.. allora entra in gioco la funzione "Humanize", in grado di alterare casualmente (senza esagerare ovviamente) le note, i volumi e i tempi in modo tale da risultare umanamente imprecisi.
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si ma vedi che la categorizzazione random altro non è che sinonimo di non conoscenza dei meccanismi che causano quelle piccole fluttuazioni... rimanendo nell'esempio degli esecutori di brani musicali, la funzione humanize altro non è che un randomize, ma in realtà i grandi artisti non suno humanize... diciamo che sbagliano all'intero di un determinato bin in maniera non casuale (errore sistematico) che li rende appunto i grandi artisti. Quindi affiabbiare ad un programma di intelligenza artificiale le proprietà di randomize significa ignorare il problema di capire il vero meccanismo che sta dietro le risposte umane... certo come prima approsimazione può anche andare bene, ma se si vuole ottenere qualcosa di appena più sofisticato, bisogna proseguire nell'analisi...
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il nascondersi dietro un random è tipico di non-evoluzione, si tratta cioè di dire che quello che non capisco è casuale... un po' come faceva l'uomo primitivo che scaricava la colpa di tutte le sue grazie e disgrazie sulla benevolenza o meno degli dei (passando per fato, caso [caos], etc...)
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hai mai sentito parlare di neural networks (nn)... il problema a quel punto diventa la potenza di calcolo ed è per questo che i programmatori cercano un compromesso.Con tutta la buona volonta' di questo mondo i programmatori sono riusciti "solamente" a creare la fuzzy logic, ma ancora non hanno fornito alle AI la capacita' di fare associazioni (anche sbagliate) assolutamente arbitrarie.
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Ti vedo più interessato alla psicologia che alla logica
Cioè capisci, per forza bisogna -almeno per ora- accettare compromessi come random e altro, perché ancora i risultati di creatività logica e apprendimento sono scarsissimi (almeno per quel che vedo io poi..). Io punterei per esempio più sul far creare all'AI un ragionamento sensato più che badare a "il perché" o "quando" gli è venuto in mente di iniziare un discorso su un concetto.. o ancora peggio sprecare, come vedo, un sacco di tempo per farlo esprimere in una grammatica ben pulita corretta, fargli seguire le regole grammaticali, la punteggiatura (str*nzate).
Perciò lavorare piuttosto sulle associazioni d'idee, applicare le proprietà degli oggetti conosciuti a nuovi concetti "simili".
Questo i programmatori; poi finalmente, dopo buoni risultati sarebbe il caso di contattare:
- i linguisti;
- gli psicologi;
e altri studiosi degli aspetti dell'essere umano per adattamenti e renderlo più simile. Perciò:
- dove il programmatore si appoggiava al random interviene lo psicologo;
- dove il programmatore usava un linguaggio rigido ad oggetti, interviene il linguista.. etc..
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penso che sia importante ma non è deve essere un obiettivo primario...o ancora peggio sprecare, come vedo, un sacco di tempo per farlo esprimere in una grammatica ben pulita corretta
cmq poichè sta diventando una discussione fra me e te... o fanno una sezione del forum solo per te e me oppure e meglio che si continui in pm.
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No vabbe'.. immagino non interessi a molti, non mi stupisco.
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;-)
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