Il giudice ha riconosciuto che i motori di ricerca non possano esercitare "un controllo preventivo sui contenuti dei siti sorgente a cui è effettuato il link". Nondimeno, ha deciso in tal senso perché Yahoo! sapeva della violazione del copyright ma non ha rimosso comunque i link ai siti pirata. Per questo motivo il giudice ne ha riconosciuto la responsabilità.
Quindi c'è responsabilità per link a materiale "pirata" nel caso si sia a conoscenza del materiale.
Qua ovviamente si parla di un motore di ricerca (da cui spillare più soldi), ma è cmq una grossa crepa nel muro.
Ci saranno ovviamente discussioni... "Questa sentenza è discutibile e pericolosa soprattutto perché recupera un concetto di iper-responsabilità da link che già da almeno un decennio sembrava definitivamente archiviato", continua Monti. "Se già è discutibile che qualcuno possa essere considerato responsabile dei contenuti linkati su un'altra risorsa, al di fuori del suo controllo, a maggior ragione è inammissibile far valere un discorso del genere per un sistema che i link li genera automaticamente, sulla base di un algoritmo e dunque, in automatico, senza alcuna consapevolezza della liceità o meno dello specifico contenuto".
E' chiaro che poi i motori di ricerca faranno valere le proprie ragioni, ma penso che prima o poi arriverà il momento dei siti "raccoglitori di link"
ATTENZIONE
"L'intelligenza è una pianta che va curata continuamente.
Dovreste vedere com'è bello, il mio bonsai."
Rat-man®
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