Originalmente inviato da punto informatico
Prendendo di mira in particolare agli internet provider americani, Sharman ha mandato in giro i propri avvocati sventolando i diritti sul software Kazaa e agitando il DMCA, la famigerata legge statunitense sul copyright nell'era digitale, quella stessa legge che in Europa ha il suo corrispettivo nella EUCD e che viene utilizzata dalle major della musica per accusare proprio Sharman e tutto il peer-to-peer di agevolare la pirateria digitale. Se Sharman contro le major da anni cerca, con successo, di sottrarsi al DMCA, contro i provider e Kazaa Lite invece non ha esitato a servirsi proprio di quella norma, prima per costringere motori come Google a ridurre il numero di link al sito ufficiale di K-Lite e, ora, per obbligare provider e fornitori di hosting a darsi da fare per rimuovere i file di Kazaa Lite scaricabili da utenti di mezzo mondo.