Il mondo del web non sa fare lobbing

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11-04-2006, 12.33.29

Il mondo del web non sa fare lobbing

Domani scade il termine per presentare, in sede europea, osservazioni sulla discussa questione della brevettabilità del software.
Per chi vuole informarsi http://punto-informatico.it/p.asp?i=58732&r=PI
Una riflessione di metodo, perchè dal punto di vista tecnico non sono in grado di dire la mia.
All'estero gli appassionati di informatica sono in grado di svolgere una pressione sulle pubbliche autorità che devono prendere decisioni fondamentali per la libertà digitale, facendo quello che si definisce lobbing, per lomeno per contrastare il lobbing fatto dalle multinazionali dell'informatica e delle comunicazioni..
In Italia, no. Di occasioni ne abbiamo perse tante e continueremo a perderle.
Forse, anzichè scegliere uno splendido isolamento, come se il mondo web fosse un'isola felice, sarebbe stato meglio cogliere tutte le occasioni per far sentire la nostra voce al mondo politico nella sua interezza, senza distinzione di steccati.
12-04-2006, 13.11.50
dementialsite

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Originalmente inviato da tvlocali

Domani scade il termine per presentare, in sede europea, osservazioni sulla discussa questione della brevettabilità del software.
Per chi vuole informarsi http://punto-informatico.it/p.asp?i=58732&r=PI
Una riflessione di metodo, perchè dal punto di vista tecnico non sono in grado di dire la mia.

Quello che c'è da distinguere (e su questo punto non è ancora stata fatta alcuna chiarezza!) è se il brevetto dovrà riguardare il prodotto finito o tutti gli algoritmi utilizzati per comporlo.
Chiaro che nel primo caso l'unico effetto del brevetto sarebbe quello che nessuna azienda software potrebbe produrre un software che faccia le stesse funzioni di quello brevettato: limite che, forse, potrebbe anche essere accettabile se il prodotto è valido. Peccato che quello che si auspichino le aziende è la seconda opzione di quelle che ti ho prospettato, decisamente più grave: fossero brevettati gli algoritmi, nessun altro potrebbe usarli in toto o in parte per creare i propri programmi, ergo tu non puoi usare nemmeno quell'istruzione $c = $a + $b; che ti serve per fare il programmino accademico stupido che somma i numeri di due variabili senza pagare le royalty (le concessioni di brevetto) a chi prima di te ha usato quell'istruzione.

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Originalmente inviato da tvlocali

All'estero gli appassionati di informatica sono in grado di svolgere una pressione sulle pubbliche autorità che devono prendere decisioni fondamentali per la libertà digitale, facendo quello che si definisce lobbing, per lomeno per contrastare il lobbing fatto dalle multinazionali dell'informatica e delle comunicazioni..
In Italia, no. Di occasioni ne abbiamo perse tante e continueremo a perderle.

Questo perché è proprio nel nostro carattere, quello di svenderci a qualunque condizione. Anche se è necessario mettersi a 90 gradi pur di godere fino in fondo... Restiamo nell'informatica? Hai mai sentito parlare di Trusted Computing in ambiti che non sia qualche rivista o sito Internet (davvero) specializzato in informatica? L'obiettivo delle major del cinema, della musica, persino dell'editoria cartacea e ovviamente dell'informatica stessa è quello di farlo passare per una "leggenda metropolitana" e come tale una cosa priva di ogni fondamento, quando la realtà è ben diversa...
Avrei proprio voluto vedere se in Italia sarebbero scoppiate rivolte simili a quelle francesi se fossero state introdotte leggi simili al famigerato CPE (il Contratto di Primo Impiego francese, ora fortunatamente abrogato).

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Originalmente inviato da tvlocali

Forse, anzichè scegliere uno splendido isolamento, come se il mondo web fosse un'isola felice, sarebbe stato meglio cogliere tutte le occasioni per far sentire la nostra voce al mondo politico nella sua interezza, senza distinzione di steccati.

Perché, ti sembra che i nostri (presunti) "rappresentanti del popolo" poi ci starebbero ad ascoltare...? I nostri politici non sono molto di aiuto, finché continueranno a mettere i propri interessi prima di quelli del popolo che dovrebbero rappresentare (e questo tanto a destra quanto a sinistra). Poi guarda anche come hanno funzionato quelli che dovrebbero essere referendum popolari negli ultimi dieci anni: tutti nulli, soltanto perché si fa volutamente confusione sui quesiti referendari (quanti giorni prima del voto hai compreso quelli del referendum sulla procreazione assistita? io ho dovuto scaricarmi il testo della legge oggetto dei quesiti per capirci qualcosa...) e si invita addirittura a non votare e a non dire la propria... ma in che mondo siamo...?

Beh, perdonami il post di sfogo e non tanto di "critica costruttiva", ma spero che il mio messaggio ti sia arrivato... stammi bene...
13-04-2006, 00.17.33

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Originalmente inviato da dementialsite

Perché, ti sembra che i nostri (presunti) "rappresentanti del popolo" poi ci starebbero ad ascoltare...? I nostri politici non sono molto di aiuto............................................. .... (e questo tanto a destra quanto a sinistra).

Io ti dico solo che sulle tematiche a noi care c'era nella passata legislatura, un solo senatore che si è battuto con coraggio e costanza: ebbene il suo stesso partito l'ha ricandidato ricollocandolo in una posizione che vuol dire automaticamente una bocciatura. Poche ed isolate voci, anche all'interno di quel piccolo partito, si sono levate per protestare.
Ma, come dici bene, non è questione di destra o di sinistra, è il mondo web che ha deciso di non fare lobbing. Guardate, però, che cosa hanno, invece fatto le multinazionali dell'informatica e delle comunicazioni.
Io esprimo una speranza: per le future elezioni, quando ci saranno, Altervista non oscuri il dibattito, ma, anche se è cosa impegnativa e difficile, lo ammetta pur facendo tutti gli sforzi per mantenerlo nell'ambito dei temi che interessano i webmaster.