numerone occasionali del 23/11/04

Il VHS va in pensione
Chi non ha mai avuto a che fare con un videoregistratore muova il mouse.
Quel mitico apparecchio elettronico che per la prima volta dopo la televisione si diffuse capillarmente.
Quel mitico apparecchio che spianò la strada alle dispute tra produttori e consumatori perché permetteva la visione indiscriminata di qualsiasi film/programma senza pagare i relativi diritti.
Quell'apparecchio che fece storia va in pensione: la più grande catena di elettrodomestici inglese ha deciso di smettere entro natale le vendite dei videoregistratori.

http://punto-informatico.it/p.asp?i=50538
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Libero 56k si velocizza
Libero ha realizzato un apposito sistema che permette di velocizzare fino a 6 volte le connessioni http a 56k, fino a 5 volte le connessioni pop3/smtp a 56k e fino a 4 volte le connessioni ftp a 56k.
Il sistema sfrutta una serie di proxy per precaricare le pagine, onde evitare di far perdere tempo a cercarle nei meandri della rete e le invia compresse al client.
I browser non possono leggere i dati, hanno bisogno di un'apposito programma che scompatti i dati e l'invii al browser.
Nemmeno parte il servizio ma già ci sono le discriminazioni, perché il prodotto é disponibile solo per windows e mac

http://punto-informatico.it/p.asp?i=50534
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Guarda Internet Explorer e muori
Un gruppo di cracker ha usato una vecchia falla di internet explorer per inserire trojan all'interno dei pc degli utenti sfruttando un circuito di banner.

Il SANS Institute consiglia nuovamente di abbandonare IE...
Sbagliare é umano, perseverare é diabolico...

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Firefox: codename revolution
Per la prima volta nella sua storia le quote di mercato di Internet Explorer sono scese al di sotto del 90% e si attestano attorno all'88.9%.
A dirlo é OneStat.com, una società olandese per l'analisi delle statistitiche di internet.

A rodere più fette di mercato (serve dirlo?) é stato il grande piccolo panda.
La rivoluzione é iniziata!

http://punto-informatico.it/p.asp?i=50533
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L'olocausto ha un museo digitaleù

Ci son voluti 10 anni di lavoro e 1500 persone, ma alla fine ce l'hanno fatta: alla pagina http://www.yadvashem.org/ é disponibile il primo museo digitale dell'olocausto contenente i dati di circa 3 milioni di persone.
L'obiettivo é di arrivare per lo meno al doppio.

http://punto-informatico.it/p.asp?i=50536